Il ministro Renato Brunetta ha presentato ieri alla stampa il Piano per la semplificazione amministrativa per le imprese e le famiglie 2010-2012: un programma di interventi che dovrebbe riguardare in larga misura anche le Pmi: in primis per quanto concerne i tagli ai costi della burocrazia annunciati, nell’ambito di quella riforma fiscale i cui tavoli di lavoro partiranno nei prossimi giorni.
Riduzione del 25% sugli oneri a carico delle imprese, con un impatto diretto su circa 5 milioni di imprese.
Ecco le 3 linee d’azione del piano: MOA statale, ossia misurazione e riduzione degli oneri amministrativi di competenza statale; MOA Regioni ed enti locali, ossia riduzione degli oneri locali; semplificazione Pmi, con definizione di metodi, strumenti, Piano operativo e tempi di attuazione, compresi quelli dello Small Business Act entro il 2011.
«Un programma di semplificazione che giudichiamo non solo utile, ma prezioso», ha commentato Marco Venturi, presidente di Confesercenti e di Rete Imprese Italia, secondo cui è importante rispettare i tempi: «aumenta la credibilità di un’operazione di semplificazione che deve essere dinamica, verificabile e misurabile nel tempo e collegata a quel processo di valorizzazione delle Pmi introdotto dallo Small Business Act europeo e del quale chiediamo la graduale, ma integrale, applicazione. La crisi si attenua, ma non è affatto scomparsa dal nostro orizzonte».
Per Venturi l’emergenza crisi, tra l’altro, non è certo conclusa, ragion per cui un piano di semplificazione non può che giovare a un Paese vessato da gravi disoccupazione, scarsa domanda interna e stagnazione economica del Mezzogiorno.