Secondo un’indagine dell’Ufficio Studi di Confartigianato, le piccole imprese (con meno di 20 addetti) nel 2006 hanno speso, per la formazione sul campo, 3,9 miliardi di euro. Inoltre, i 3,9 miliardi di euro utilizzati nella formazione equivalgono all’1,5% del valore aggiunto prodotto dalle aziende di tali dimensioni. Un dato questo che colloca le PMI, rispetto alle aziende medio-grandi, in testa per il costo sostenuto nel servizio di tutoraggio.
Si tratta di uno studio che ha utilizzato i dati Istat e quelli del Ministero del Lavoro per analizzare la spesa sopportata dalle aziende che decidono di formare i propri dipendenti attraverso l’affiacamento.
In particolare, è emerso che il 56% del tempo in possesso del tutor è impiegato per affiancare i neoassunti nel primo anno di lavoro, per un totale di 239 milioni di ore l’anno.
Per quanto riguarda, inoltre, le regioni, le imprese che investono maggiormente nella formazione hanno sede legale o operativa in Lombardia dove la spesa sostenuta dagli imprenditori arriva a quota 530 milioni di euro. Alla Lombardia segue la Campania, con 386 milioni, l’Emilia Romagna, con 335 milioni, il Lazio e il Veneto, rispettivamente con 321 e 319 milioni.
Infine, le piccole imprese private spendono 7 volte di più delle risorse pubbliche destinate alla formazione.