Aumenta di 500 euro il premio di produzione 2014: il decreto che proroga la detassazione delle voci di salario legate alla produttività aziendale è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 29 aprile, innalzando da 2.500 a 3.000 euro il tetto massimo annuo. Il riferimento normativo è la Finanziaria 2013 (legge 228/2012), in base alla quale i premi di produttività, da erogare esclusivamene nel settore privato, possono essere riconosciuti a lavoratori dipendenti con stipendio annuo fino a 40mila euro. Questa quota della retribuzione può essere svincolata dalla normale tassazione, applicando se più conveniente l’aliquota agevolata del 10%. Le regole applicative restano le stesse del 2013:
=> Salario di produttività, requisiti e contratti ammessi
Nel reddito vanno compresi anche eventuali trattamenti previdenziali, gli assegni equiparati, gli eventuali importi per attività lavorativa all’estero, pur senza rilevanza fiscale in Italia.Per accedere alla detassazione sul salario di produttività, l’azienda deve applicare un contratto collettivo di lavoro che indichi parametri precisi da rispettare per riconoscere questa retribuzione aggiuntiva.
In base al decreto 22 gennaio 2013, sono fissati requisiti minimi (che i contratti devono recepire): indicatori quantitativi di produttività, redditività, efficienza, innovazione, relativi a orario di lavoro, ferie, utilizzo di nuove tecologie, mansioni.
=> Premi di produttività: aspetti contabili e fiscali
I Ministeri dell’Economia e del Lavoro sono tenuti ad effettuare un monitoraggio, da pubblicare entro metà giugno, in base al quale il governo possa mettere a punto eventuali correttivi allo strumenti del salario di produttività.
19 febbraio 2014 pubblicato in Gazzetta Ufficiale