Parte oggi la campagna di comunicazione “Esci dal nero. Conviene”, realizzata dal Ministero del lavoro e della previdenza sociale, insieme alle Direzioni regionali del lavoro e alle sedi centrali e regionali dell’INAIL e dell’INPS.
La giornata di oggi verrà dedicata alla lotta del lavoro sommerso: si svolgeranno contemporaneamente conferenze stampa ed eventi in ogni capoluogo di regione, mentre il Ministro Cesare Damiano terrà a Roma alle ore 12:30 la conferenza stampa a livello nazionale.
Gli eventi sono l’occasione per presentare i risultati delle ispezioni sull’emersione e sulla lotta al sommerso.
La campagna è volta a migliorare la comunicazione tra Stato, Regioni, Istituzioni territoriali e cittadinanza e a sensibilizzare l’opinione pubblica ad una nuova cultura del lavoro legale e trasparente. Si vogliono anche far conoscere le opportunità previste dalla legge per la regolarizzazione e per avvicinare i cittadini alle strutture responsabili delle ispezioni e del controllo.
L’Italia si caratterizza per un mercato del lavoro in cui per ogni 100 occupati ci sono più di 12 prestazioni irregolari. I dati più preoccupanti si registrano nell’area dei servizi (in particolare commercio, turismo, trasporti e servizi domestici), in cui il sommerso raggiunge il 72 per cento delle prestazioni di lavoro. Senza contare il “popolo delle partite iva” e l’insieme di altri contratti non convenzionali.
Gli irregolari vivono molto di più nel Mezzogiorno (47 per cento del totale) rispetto al Centro (19 per cento) e al Nord (33 per cento), e il contrasto geografico diventa ancora più evidente quando si analizzano i tassi di irregolarità: nel Mezzogiorno gli occupati irregolari costituiscono il 23 per cento del totale dei lavoratori, contro un livello di poco più del 12 per cento nell’area del Centro e del 9 per cento per il Nord.
Un problema che ad ogni modo riguarda il benessere di tutto il Paese, se le stime dell’Istat attribuiscono al valore aggiunto del sommerso una cifra intorno a 235 miliardi di euro, che significa circa il 17 per cento del Pil.