Si sono riuniti in questi giorni – in un tavolo di coordinamento presieduto dal vice ministro al Commercio Estero, Adolfo Urso – le associazioni di categoria, le Regioni, Unioncamere e i Ministeri, raggiungendo dopo nove anni un accordo per l’internazionalizzazione delle fiere, basato sulla convinzione che il sistema fieristico rappresenti per l’Italia un’occasione di crescita sui mercati esteri, che però necessità di essere rafforzato e maggiormente diffuso.
A tale scopo bisognerebbe sfruttare Internet per promuovere il calendario delle manifestazioni, integrare le politiche di promozione fra regioni e ministeri e proseguire i finanziamenti delle iniziative nell’ambito del sistema fieristico, come quelli previsti dall’accordo di settore e dal fondo per la mobilità al servizio delle fiere.
Il vice ministro Urso ha spiegato che «l’istituzione di questa cabina di regia nazionale è utile per semplificare e promuovere al meglio le Fiere in Italia e la nostra partecipazione a quelle estere».
I risultati ottenuti finora dal nostro paese sono promettenti, l’Italia quest’anno nonostante la crisi si è collocata al secondo posto in Europa e al quarto al mondo nel settore fieristico, ma per consolidare questa posizione c’è bisogno di una maggiore specializzazione e settorialità.
Un ottimo impulso è arrivato dal passaggio della competenza sulle fiere alle Regioni che ha portato al loro ammodernamento e in molti casi alla loro trasformazione in società per azioni. Nasce così l’esigenza, manifestata anche dal mondo delle imprese, di ricostruire un quadro di riferimento delle iniziative fieristiche a tutela della concorrenza.
È inoltre cruciale scegliere bene i paesi su cui puntare per far crescere il Made in Italy nel mondo e attrarre sempre maggiori buyer in Italia.