Nonostante le voci di ripresa economica, il tasso di disoccupazione non subisce alcun miglioramento e rimane stabile all’8.5% nei paesi Ocse. Purtroppo, infatti, il miglioramento della situazione finanziaria di alcune imprese e le stime fiduciose per il futuro non hanno significato una ripresa della domanda e quindi anche delle assunzioni. In buona sostanza, le aziende non hanno riavviato le attività di recruiting, forse in attesa di un periodo maggiormente stabile.
Questo è quanto emerge dall’ultima rilevazione Ocse nel mese di luglio. Un lieve calo della disoccupazione si evidenzia solo osservando il precedente mese di maggio, quando si stimava un tasso dell’8,6%.
Sono quindi 45,5 milioni le persone non occupate, quasi in linea con i livelli di minimo storico segnati durante il periodo dell’immediato dopoguerra.
I paesi più preoccupanti da questo punto di vista sono la Slovacchia (15%), l’Irlanda (13,6%), il Portogallo (10,8%) e l’Ungheria (10,3%), ma soprattutto la Spagna il cui tasso di disoccupazione raggiunge quota 20,3%.
La classifica dei paesi più virtuosi è guidata invece dalla Corea, con il 3,7%, seguita dall’Austria, che non supera il 3,8%. In media il nostro paese con un tasso dell’8,4%, in lieve miglioramento rispetto all’8,5% di giugno e all’8,9 di aprile.