L’occupazione femminile in Italia presenta uno scenario preoccupante: secondo le ultime statistiche OCSE del 2009, meno del 50% delle donne è impiegato regolarmente nel mercato del lavoro, ossia neppure una donna su due. Nello specifico, siamo fermi al 46,4%, molto lontani dagli altri Paesi OCSE.
Al contrario, in Norvegia lavorano il 75% delle donne, mentre in Danimarca il 73,1% e in Svezia il 70,2%. Dietro di noi solamente la Turchia, con il 24.2%
Gli altri paesi rilevanti del comparto Ocse si trovano sopra la media, con gli Stati Uniti al 63,4% (anche se in forte calo rispetto al 67,6% del 1999), il Regno Unito (65,6%), la Germania (65,2%), la Francia (59,8%), il Portogallo (61,6%).
Il dato è preoccupante, nonostante negli ultimi dieci anni la situazione femminile abbia fatto passi da gigante, soprattutto in virtù della flessione rispetto al 2008, quando il sesso debole impiegato era al 47,2%.
Tra l’altro la situazione delle donne non è l’unica criticità in termini di occupazione. Anche i giovani infatti vivono un momento di difficoltà e soprattutto nella prima fascia, tra i 15 e i 24 anni, risultano disoccupati oltre il 25%, contro la media europea del 16.4%.