Scarsa la preparazione in tema di pensione obbligatoria e integrativa tra i piccoli e medi imprenditori italiani: secondo un sondaggio PramericaLife, il 50% degli imprenditori non conosce la propria posizione previdenziale obbligatoria, mentre il 10% dichiara di non essersi ancora posto il problema, sottovalutando anche i rischi legati alla continuità aziendale e le relative formule assicurative. Tra coloro che hanno preso informazioni in merito, solo uno su due ha adottato strumenti di previdenza integrativa.
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I prodotti finanziari con finalità previdenziale più gettonati tra gli imprenditori italiani sono i fondi pensione aperti o PIP (45%), seguiti dalle assicurazioni (39%) e da altri tipi di investimenti (16%). Quasi sconosciuta la possibilità di utilizzo del TFM (Trattamento di Fine Mandato dell’imprenditore) come strumento di previdenza completare, essendo pienamente deducibile dal reddito d’impresa e soggetto a regime fiscale agevolato in fase di percepimento.
Continuità aziendale
Per quanto concerne la continuità aziendale, ben il 74% degli imprenditori interpellati non ha preso alcuna precauzione per preservare la prosecuzione del business in caso di scomparsa dell’imprenditore. Scarsa poi la conoscenza dell’esistenza di soluzioni assicurative innovative per la gestione delle problematiche operative e giuridiche collegate al passaggio generazionale. Un dato che assume particolare rilievo, quello legato alla mancata adozione di forme di protezione, se si considera che il campione di imprenditori intervistati è composto per il 58% da aziende dove non sono presenti soci esterni all’ambito familiare e che in Italia solo un’azienda a conduzione familiare su quattro sopravvive alla difficile fase del passaggio generazionale.
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Nonostante la ripresa economica non appaia così vicina, gli imprenditori italiani si sono dimostrati fiducia nella propria azienda: il 66% del campione prevede per il 2014 un aumento del fatturato della propria azienda, solo il 2% invece si attende un decremento del volume di affari mentre per il 32% sarà tendenzialmente in linea con quello del 2013.