La crisi starebbe per lasciare l’Italia consentendo al Belpaese di avviarsi lungo un (lungo) percorso di rinascita. Lo dicono gli economisti di Confindustria, che ritoccano in positivo le stime sulla crescita a +1,6% del PIL per il 2011 (+1,2% nel 2010).
Per tornare a crescere l’industria dovrà trainare l’economia, forte di un tessuto manifatturiero consolidato sul territorio ma che dovrà innovarsi in funzione dell’evoluzione dei mercati e delle tecnologie.
Nonostante ciò, secondo il Centro Studi di Confindustria (CSC), rimane allarmante il dato sulla disoccupazione, che rispetto al primo trimestre del 2009 è cresciuto nel giro di un anno di oltre un punto percentuale, passando dal 7,9% al 9,1%. Tradotto in preoccupazioni per il futuro, significa oltre 246 posti di lavoro ancora a rischio e una disoccupazione che continuerà a rimanere la più alta dal primo trimestre del 2005.
Rimarrà inoltre elevato il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni (CIG), che secondo Confindustria ha già dimezzato il calo degli occupati, attraverso la sospensione temporanea del lavoro anziché la risoluzione dei contratti.
Nello specifico, il 2010 sarò l’anno in cui quasi 500mila lavoratori finiranno in cassa integrazione, contro i 340mila nel 2009, mentre si attende una flessione per il 2011, che secondo le stime dovrebbe riguardare 300 mila dipendenti.