Presentato, nell’ambito della due giorni ThinkBIC: Creatività, Sostenibilità, Competitività, il Rapporto Creaimpresa 2010: l’industria del Lazio è stata colpita dalla crisi ma le micro-imprese hanno resistito bene: gli addetti sono passati dal 23,2% al 30,9% su base regionale, soprattutto nel Commercio (il 37,4%), nelle professioni e nei servizi alla persona.
Il Rapporto di BIC Lazio e MET (Monitoraggio Economia e Territorio) denuncia invece il generale calo degli investimenti d’impresa in ricerca e innovazione.
La propensione all’innovazione è scesa dal 34,7% del 2008 al 25,5% del 2009: a investire di più sono micro e piccole imprese, favorite le innovazioni organizzative e gestionali (21,6%), mentre restano indietro quelle di prodotto.
Il ridimensionamento della spesa in ricerca e sviluppo è passata invece dal 7,9% al 6,5%: male soprattutto le Pmi, che sono crollate dal 40,6% di attività di R&S nel 2008 al 26,5% nel 2009.
Le Pmi laziali hanno dunque tagliato i budget IT in linea con la tendenza nazionale, mentre invece si distinguono in negativo dalle aziende del resto del paese per la scarsa capacità di fare rete.
La diffusione delle reti nel Lazio è del 33,4% (contro una media nazionale del 35,6%), ma la qualità è limitata: solo il 13,6% delle imprese del Lazio ha stretto relazioni per attività di ricerca, partnership per l’avvio di progetti e accordi commerciali.
La vera nota positiva riguarda l’apertura del sistema produttivo locale verso l’estero. Tra le micro-imprese laziali si è passato dal 7,5% all’11,2%. Le imprese laziali che hanno stretto rapporti commerciali con partner e clienti esteri è salita dall’8,7 al 13%, soprattutto in virtù dell’Export diretto (+3,8%).