Il 72,5% delle piccole e medie imprese della Lombardia adotta politiche socialmente responsabili nei confronti del proprio personale. Il ricorso all’orario flessibile (56,6%) e la possibilità di richiedere l’aspettativa (41,7%) le iniziative più diffuse.
E’ quanto emerge dalla ricerca “La responsabilità sociale delle imprese distrettuali lombarde”, curata da Altis, Alta Impresa Scuola e società, e Operandi.
Secondo lo studio, il 53,5% delle imprese ricorre a personale extracomunitario e molte si impegnano a facilitarne l’integrazione nella realtà locale. Per quanto riguarda le attività a favore della comunità quelle più diffuse sono le donazioni (44,5%) e le sponsorship di eventi sportivi e culturali (37,2%).
Quanto ai rapporti con i fornitori e il controllo etico nella filiera produttiva, il 30,6% del campione richiede qualche forma di attestazione della correttezza sociale o ambientale dei processi produttivi svolti dai loro fornitori.
Infine, il 72% dimostra una forte sensibilità nei confronti delle tematiche ambientali. Tra i programmi maggiormente utilizzati: riciclabilità degli imballi dei prodotti venduti (43,2%), trattamento e smaltimento dei rifiuti (33,9%) e riduzione del rumore (28,2%).
Secondo Mario Molteni, direttore Altis, il fatto che le PMI manifestino una maggiore attenzione ai temi della responsabilità sociale d’impresa è dovuto al forte legame con il territorio: a beneficiarne sono soprattutto i dipendenti e la comunità locale.
Ma rappresenta anche una richiesta di aiuto per la realizzazione di pratiche sociali, spesso inascolata dagli enti pubblici. Un aiuto che, in futuro, le imprese si attendono provenga più dalle associazioni di categoria e dalle camere di commercio piuttosto che dalla pubblica amministrazione.