La crisi economica ha penalizzato le aziende italiane, che in molti casi sono state costrette a forti ridimensionamenti o addirittura alla cessazione delle attività. Fanno eccezione le aziende gestite da stranieri, che al contrario sembrano non temere le difficoltà economiche e crescono con un ritmo costante in tutti i settori industriali e commerciali.
La rilevazione di fine 2009 decreta un incremento del 4,1% (600mila) rispetto a quella precedente, con un trend del +40,5% su base quinquennale.
Le comunità che trainano il mercato delle imprese straniere sono quelle che fanno capo a Romania e del Bangladesh, rispettivamente a +204,1% e +133,6%. Non male anche gli Albania che ha superato quota 110%.
Questo è il risultato che emerge dalle analisi dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese di Mestre, che ha stilato anche la classifica delle comunità di imprenditori stranieri attualmente più presenti sul territorio.
In testa gli imprenditori marocchini, con 57.621 aziende, seguiti dai cinesi (49.854), dai romeni (49.132), dagli svizzeri (43.973), dai tedeschi (36.325) e dagli albanesi (34.982).
Una buona dote in termini di fatturato e di integrazione, anche in considerazione dell’ampio uso della lingua italiana sul luogo di lavoro, che secondo il sondaggio realizzato dalla Cgia si attesterebbe al 90,9% del campione.