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Professioni digitali: le figure richieste

di Francesca Vinciarelli

24 Luglio 2013 10:47

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Tra gli annunci di lavoro cresce la ricerca di professionisti digitali, ma il mercato italiano non si è ancora adeguato, serve una profonda riorganizzazione dell'istruzione: i Rapporto “Professioni e lavoro nel 21° secolo”.

Nell’era del Web 2.0 anche le professioni e la ricerca di personale si adeguano: secondo il Rapporto Glocus “Professioni e lavoro nel 21° secolo”, le aziende sono orientate alla ricerca di personale in grado di utilizzare le nuove tecnologie, requisito che viene prima di ogni altro:

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Europa

Gli annunci di lavoro in Europa sono focalizzati su figure professionali legate al mondo dell’Istruzione e Formazione.

E poi: progettisti IT, consulenti software, analisti e sviluppatori di applicazioni, esperti di usabilità e accessibilità, medici e operatori sanitari specializzati nell’assistenza domestica grazie alla domotica, ingegneri esperti nella tecnologie a basso impatto ambientale e quelli specializzati in sicurezza dei sistemi.

Una tendenza che, stando alle previsioni di mercato, genererà nel 2015 ben 900mila posti di lavoro in Europa nel solo campo dell’ICT (scopri i posti vacanti).

Italia

L‘economia digitale ha creato opportuntà di lavoro ma i professionisti che rispondono alle nuove esigenze sono pochi in Italia, dove l’Internet economy incide solo per il 2% sul PIL, contro il 4% della media UE (7% in Germania e Nord Europa).

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«L’unico modo per uscire da una situazione che vede il tasso di disoccupazione giovanile italiano al 40,5% – sottolinea il Rapporto – è quello di riallineare l’offerta di lavoro alla domanda del mercato, riformando alla base il sistema dell’istruzione e della formazione.

Non basta, dunque, una politica degli incentivi per le assunzioni, ma servono degli interventi volti a preparare i lavoratori a un mercato ormai cambiato», ad esempio prendendo spunto da modelli vincenti come il sistema dei tirocini della Germania e digitalizzando la didattica universitaria.

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