Srl a un Euro in Italia: il 60% non decolla

di Barbara Weisz

23 Luglio 2013 14:06

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In meno di un anno sono nate quasi 13mila nuove Srl a un Euro ma solo il 40% è attivo: focus su capitalizzaizione, accesso al credito, addetti, distribuzione per settori e area geografica.

Le Srl a un Euro hanno avuto un enorme successo in Italia, con quasi 13mila nuove società aperte in pochi mesi: peccato che far decollare queste attività non sia altrettanto facile, soprattutto a causa delle difficoltà burocratiche e di finanziamento.

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Lo studio “Le nuove tipologie di Srl. Un bilancio ad un anno dalla loro introduzione: luci e ombre”, presentato dall’Associazione sindacale dei Notai della Lombardia, evidenzia come nell 60% dei casi siano società inattive.

Scatole vuote che stentano a partire per la bassa capitalizzazione e la conseguente difficoltà di accesso al credito (fin dall’inizio una perplessità sollevata da più parti).

Il report ha tenuto conto sia delle società a responsabilità limitata semplificata (Srls) sia quelle a capitale ridotto (Srlcr), ora abolite dal Decreto Lavoro (leggi qui).

Capitale sociale

I dati sulla capitalizzazione di queste imprese (aggiornati al 30 aprile 2013) vedono il 17% delle Srl limitarsi a 1 euro di capitale (la soglia minima consentita) ed il 45% a meno di 500 euro. Appena il 19% dispone di un capitale sociale fra i 500 e i 900 euro e poco più del 20% è sopra i mille euro.

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Occupati

Il 90% delle nuove Srl non ha addetti. Fra il restante 10% di imprese maggiormente strutturate, il 5,5% ha un occupato e il 3,8% presenta un organico da due a cinque persone.

Settori

I settori interessati dal maggior numero di aperture: commercio al dettaglio, costruzioni (soprattutto impiantistica, verniciatura, manutenzione, riparazione), ristorazione, consulenza.

Distribuzione geografica

Il 43% delle Srl a un Euro si trova nel Meridione, segue il Centro Italia con il 26%, mentre il restante 30% si divide fra Nord Est e Nord Ovest. Ci sono dieci province che assorbono il 40% di queste nuove srl: Roma, Napoli, Milano, Latina, Napoli, Salerno, Bari, Caserta, Catania e Cosenza.

Difficoltà

Secondo Domenico Chiofalo, presidente di Federnotai Lombardia, «l’analisi e i numeri dimostrano come queste società non risultano ancora funzionali ai propositi di creare occupazione, rilanciare l’economia o attrarre nuovi capitali dall’estero. Occorre eliminare le ombre e le perplessità che ancora persistono con l’attuale normativa».

«Al di là della gratuità dell’intervento del notaio non sono al momento previste altre agevolazioni nella filiera – aggiunge Enrico Sironi, Consigliere Nazionale del Notariato. Gli imprenditori restano soffocati da tempi autorizzativi decisamente superiori agli standard europei, da Fisco e oneri contributivi eccezionalmente alti e da fonti di finanziamento molto ridotte. Occorre migliorare gli strumenti a disposizione e siamo pronti come interlocutore tecnico a contribuire alla soluzione dei problemi, in un percorso di collaborazione con il decisore politico nel comune interesse del Paese».

Riferimenti normativi

La Srl semplificata (Srls) è stata introdotta dal decreto legge 24 gennaio 2012 n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012 n. 27. La Srl a capitale ridotto (Srlcr) è stato introdotto dal Decreto Sviluppo, Dl 22 giugno 2012, n. 83, convertito con la legge 7 agosto 2012, n. 134 (articolo 44).

Il Decreto Lavoro ha eliminato le differenze fra le due forme societarie, unificandole: questo comporta che non c’è più alcun limite di età, anche un aspirante imprenditore che ha più di 35 anni può aprire una srl semplificata.