È stato presentato il Rapporto Censis “Impresa, territorio e direttrici di sviluppo nel Sistema Lazio”, che ha analizzato il sistema produttivo nella regione, oggi caratterizzato da un elevata incidenza di poli produttivi e Pmi.
«Una realtà produttiva di tipo industriale che pesa 1/4 della sua economia basata su piccole e medie imprese manifatturiere, artigianali, logistiche e dell’ICT», come spiegato dall’assessore Daniele Fichera.
Dal Rapporto promosso da Unioncamere Lazio, quindi, emergono come comparti più fiorenti: Manifatturiero e Commercio all’ingrosso, Trasporti e Logistica ma anche l’Hi-Tech (Software, Servizi IT, Audiovisivo, TLC).
Il comparto Informatica e Nuove Tecnologie operano nel Lazio 9.634 imprese, con un incremento record di +198,6% dal 2006 al 2009.
La specializzazione in filiera ha portato il sistema produttivo ad organizzarsi in vasti poli artigianali e industriali. In questo modo, il classico modello a reti chiuse (di collaborazione e conoscenza) localizzate in una ristretta area territoriale è stato gradualmente sostituito nel Lazio dal nuovo concetto di macro-area ad alta specializzazione.
Secondo il Rapporto, intorno alla Capitale si sono sviluppati 12 poli produttivi: Viterbo-Civita Castellana, Rieti, Fiano Romano-Formello, litorale nord, bretella Nord, bretella Sud, Castelli, Pomezia-Santa Palomba, Frosinone-Sora, Latina, Cassino e litorale sud-pontino.
A sostegno di questi insediamenti la regione ha stanziato finora 47 milioni di euro in 4 anni, mentre per il triennio 2010-12 sono previsti 32 mln di euro di investimenti.