Nuove soluzioni per gli Esodati finora esclusi dai decreti di salvaguardia resisi necessari dopo la Riforma delle Pensioni Fornero. Ad esporle è stata la capogruppo Pd in Commissione lavoro, Marialuisa Gnecchi, insieme alla deputata Patrizia Maestri, incontrando il Coordinamento Esodati di 5 province (Parma, Modena, Bologna, Lodi e Piacenza) nella sede della Cgil.
La proposta di legge andrebbe a risolvere la situazione di 155mila esodati, comprendendo anche i lavoratori licenziati dalle piccole imprese.
L’idea di fondo è che «il debito pubblico non può essere pagato solo dalle pensioni. La Fornero non ha varato una riforma ma una manovra di risparmio che frutterà 80 miliardi dal 2012 al 2021», spiega Gnecchi:
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«Non abbiamo il Governo che volevamo, ma in Commissione stiamo lavorando sodo, non solo su questo problema. Dopo risultati come il rifinanziamento della Cassa in deroga e dei contratti di solidarietà, la proroga dei precari nella PA, ora tocca alla nostra proposta di legge sugli Esodati e sull’età pensionabile», ha dichiarato Maestri.
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La nuova proposta di legge sugli Esodati sarà depositata nei prossimi giorni, hanno annunciato le due parlamentari. La novità di maggiore rilievo è quella di includere nelle tutele anche i lavoratori prossimi al pensionamento licenziati da piccole e micro aziende che, senza poter stringere accordi di mobilità, sono rimasti esclusi dai tre precedenti decreti di salvaguardia.
Ma il problema più grosso in tema Esodati, sottolinea Gnecchi, è dato dal non conoscere il numero esatto di penalizzati dalla Riforma delle Pensioni: «l’INPS non ha mai fornito alla Commissione un dato vero sul quale basarci, a tutt’oggi continuiamo a chiedere che la Ragioneria dello Stato venga a spiegarci i suoi dati».