Unicredit dà l’esempio alle imprese in Italia investendo nelle risorse umane e dando il via all’assunzione di 500 nuovi lavoratori, neolaureati tra i 24 e i 25 anni, entro 3 anni, su tutto il territorio nazionale e all’estero.
I 500 nuovi assunti – neolaureati in economia, ingegneria e statistica – costituiranno l’1% del personale del gruppo Unicredit in Italia.
Una percentuale di cui il gruppo bancario non ha necessità reali, ma ha scelto di investire nelle risorse umane per dare un segnale di «fiducia all’esterno, ma anche in azienda» ha spiegato l’amministratore delegato Federico Ghizzoni.
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Dei 500 nuovi arrivi – 100 assunti subito a tempo indeterminato – 350 saranno inseriti con contratto di apprendistato per 4 anni (che poi si procederà a regolarizzate) e 50, selezionati tra laureati ad alto potenziale, sono destinati a diventare manager della banca in tempi brevi.
Si tratta di «un primo segnale per la risoluzione del problema della disoccupazione, che ha toccato l’11,5% in Italia e il 38,4% tra i giovani».
Il messaggio importante che si vuole veicolare è che «tutti, istituzioni e aziende, abbiamo una parte di responsabilità per l’attuale tasso di disoccupazione italiano. Questo piano è il nostro contributo alla ripresa». È così che «il gruppo guarda al futuro, alla rete italiana, che ha sofferto negli ultimi anni».
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«Questo è un impegno che ci assumiamo sulla base del quadro normativo attuale. Se in futuro ci sarà la ripresa, o incentivi specifici previsti dallo Stato, potremmo anche rivedere il numero delle assunzioni», ha precisato infine Ghizzoni.
Ghizzoni ha quindi invitato tutte le aziende a fare lo stesso, in questo modo , ovvero «se tutti facessero lo stesso su base nazionale, risolveremmo la gran parte dei problemi dovuti alla disoccupazione giovanile».