Pessime notizie per migliaia di lavoratori esodati: mancano le risorse per tutelarli tutti e nel Documento di Economia e Finanza 2013 (DEF) echeggia l’assenza di un riferimento a coloro che, drammaticamente, sono rimasti senza lavoro né pensione per via della Riforma delle Pensioni Fornero.
A lanciare l’allarme esodati è stata la leader della Cgil, Susanna Camusso: «leggendo il Documento economico e finanziario che il governo manda alle Camere, all’interno la parola esodati non esiste e le risorse stanziate per gli esodati non esistono».
In pratica, «nel Def – ha ribadito – che dovrebbe determinare le tracce del bilancio dello Stato italiano, gli esodati non sono previsti e non ci sono le risorse».
Prevedibilmente critica Camusso: il ministro Elsa Fornero, nonostante la storia professionale di tutto rispetto, non è stata «all’altezza né sul versante previdenziale né su quello del mercato lavoro».
E parlando dei 130mila esodati per i quali il Governo sembra aver trovato le risorse necessarie alla tutela con i tre decreti approvati Susanna Camusso ricorda che «nonostante sia un anno che si decreta non c’è un solo esodato che è andato in pensione» soprattutto per colpa delle procedure e dell’incertezza dei criteri.
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E anche il Pd, per voce del deputato Cesare Damiano, ritiene che l’assenza degli esodati nel DEF sia molto grave «perché si tratta di una delle emergenze del paese accanto a quella del finanziamento della cassa integrazione in deroga».
«La nostra risoluzione sul documento di economia e finanza dovrà contenere indicazioni perché il governo intervenga immediatamente sul rifinanziamento degli ammortizzatori in deroga, sui lavoratori senza retribuzione, sugli esodati. Il DEF è largamente insufficiente, come abbiamo denunciato, su molte delle emergenze sociali più avvertite nel Paese», ha aggiunto la senatrice del Pd Rita Ghedini.
«Si tratta di tenere conto del ciclo economico e dell’aumentata esigenza in materia di protezioni sociali. In particolare, su esodati e Cig in deroga siamo di fronte ad un’emergenza su cui è assolutamente prioritario intervenire».