La Riforma del Lavoro e le nuove Srl (a un euro e start up innovative) iniziano a produrre effetti sulle nuove Partite IVA in Italia, soprattutto per quanto riguarda la natura giuridica: diminuiscono le persone fisiche (-13%) e aumentano le società di capitali (+8,65%).
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Lo si rileva dai dati di febbraio dell’Osservatorio sulle partite IVA del Dipartimento delle Finanze. Le aperture sono state 50.759, con una flessione del 9,4% rispetto a febbraio 2012.
Persone e società
Per quanto riguarda le persone fisiche, si rileva un effetto della Riforma del Lavoro, che stringe i paletti per le partite IVA che mascherano rapporti di lavoro subordinato. Guardando all’andamento delle aperture si vede in effetti come il trend sia cambiato dall‘estate 2012, quando è entrata in vigore la riforma.
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Viceversa, le società di capitale aumentano, in particolare dall’autunno, quando hanno iniziato a produrre effetti le norme sulla possibilità di aprire Srl a un euro.
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Il panorama italiano
Tornando alle Partite IVA aperte in febbraio, la ripartizione territoriale vede il 43,3% al Nord, il 22,8% al Centro e circa il 34% al Sud ed Isole. Rispetto a febbraio 2012, solo pochi territori hanno resistito al calo generalizzato delle aperture: tra di essi Molise (+20%), Valle d’Aosta, Marche, Abruzzo. Flessioni superiori al 10% si registrano invece in Liguria, Campania e Calabria.
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Infine, la classificazione per settore produttivo: in testa resta il commercio, con il 24% delle nuove Partite IVA, seguito dalle attività professionali (oltre il 16%), edilizia ed agricoltura.
In termini relativi vi è un calo generalizzato, con un unico settore in attivo, alloggio e ristorazione (+7,9%), mentre flessioni decise riguardano le professioni e l’edilizia, oltre il 17%.