Ha destato sconforto il XII Rapporto SOS Impresa: La mafia non conosce crisi presentato nei giorni scorsi, che ha confermato ancora una volta quanto pesi la criminalità sull’imprenditoria italiana: 1300 reati al giorno, 50 all’ora, quasi uno al minuto, per un fatturato complessivo di 135 miliardi di euro ed un utile di quasi 70 miliardi al netto di investimenti e accantonamenti.
Mafia Spa sottrae ricavi leciti alle imprese e non risparmia nessun settore: filiera agroalimentare, servizi a imprese e persone, appalti alle forniture pubbliche, settore immobiliare e finanziario e persino Internet.
Sono infatti in costante crescita anche le frodi informatiche, in particolare clonazione di carte di credito e phishing.
Con la crisi, poi, è aumentato il numero di imprese che ricorrono all’usura per superare le difficoltà di accesso al credito. Nel 2009 sono stati oltre 200.000 i commercianti colpiti, per un giro di affari dattorno ai 20 miliardi di euro .
Rimane costante il fenomeno del racket delle estorsioni, il cui fatturato ammonta a 9 miliardi di euro, di cui sei a carico dei soli commercianti (circa 150 mila unità).
Si moltiplicano invece gli atti intimidatori che vedono come vittime quasi 300 contro amministratori ed imprenditori dal 2001 al 2008, mentre nel 2009 sono stati 68 i casi documentati. Pochi invece i casi in cui gli imprenditori denunciano le richieste estorsive, solo 64 nel 2008.
Anche a livello geografico, secondo la “mappa del pizzo” fornita dal rapporto, il fenomeno della criminalità non conosce confini. Non è più solo il Sud l'”isola felice” di Mafia e criminalità organizzata: il fenomeno è ormai ramificato in tutte le regioni dello Stivale.