Studiare, ritardando l’ingresso nel mondo del lavoro di 3-5 anni per acquisire una laurea, in Italia paga ma non sempre: secondo una indagine AlmaLaurea, solo 1 laureato su 3 trova lavoro entro l’anno.
In crisi anche l’occupazione per gli ingegneri, categoria finora più resistente alla crisi: tra i junior (laurea triennale) il 23% non ha lavoro (+12% sul 2008), tra gli specialistici la percentuale di disoccupazione o inoccupazione passa al 21%.
=> Scopri le professioni più richieste
Il 41% dei laureati di primo livello trova un lavoro stabile entro 12 mesi (dati in forte calo), ma si scende al 34% si guarda ai laureati specialistici.
Allo stesso tempo, lo studio fotografa un mercato del lavoro ancora contraddistinto dall’estrema precarietà ed instabilità. Fortissima la flessione a livello di contratti a tempo indeterminato, che crolla del -13% rispetto al 2008 tra i laureati triennali, del -8% tra gli specialistici e del -4% tra quelli a ciclo unico.
=>Vai ai dati sulla precarietà in Italia
Aumenta poi in maniera preoccupante anche il ricorso al lavoro nero, anche tra i laureati, fenomeno che riguarda il 7% dei laureati sia tra i triennali che tra gli specialistici, e il 12,5% dei laureati a ciclo unico.
La Riforma Fornero – Monti avrebbe dovuto dare nuovo impulso all’occupazione ma i fatti dimostrano il contrario ( leggi di più).
Retribuzioni
Infine neanche le retribuzioni riescono a ricompensare gli anni di sacrifici per studiare: in media gli stipendi ad un anno dalla laurea sono di poco più di 1.000 euro al mese.
=>Retribuzioni in Italia: ecco gli stipendi medi
A passarsela meglio sono gli ingegneri, con una media di 1.748 euro al mese, quindi i medici (1.662) e i laureati nelle discipline economico-statistico (1.603 euro). Chi se la passa peggio sono gli psicologi con 963 euro al mese, i laureati in lettere (1.073 euro) e gli insegnanti (1.122 euro).
Nella ricerca di AlmaLaurea sono stati coinvolti 400mila laureati dei 64 atenei aderenti al consorzio.
___________________
* Immagine Shutterstock