Gli stipendi dei lavoratori dipendenti perdono potere d’acquisto e l’aumento costante di addizionali locali e inflazione comporta maggiori imposte sul reddito da lavoro, pari a +1,9% per i single (550 euro di tasse in più) e +2,3% per i coniugati (oltre 600 euro).
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Nel mirino, l’aumento delle addizionali IRPEF regionali e comunali da una parte e il fiscal drag (l’effetto dell’inflazione sul prelievo fiscale sul reddito) dall’altra.
Lo rileva lo studio della Cgil “La dinamica salariale fra inflazione, federalismo e fiscal drag“, realizzato da CER (Centro Europa Ricerche) e Ires (Istituto di ricerche economiche e sociali Cgil).
La dinamica salariale
fra inflazione, federalismo e fiscal drag
Dal 2001 la quota di addizionali locali sul prelievo complessivo di un lavoratore dipendente è triplicata dal 4,2% all’11,2% nel caso di un lavoratore single, e dal 5,8% al 17,1% per un lavoratore coniugato.
In pratica, sostiene la Cgil, «quello che doveva essere uno scambio tra Stato centrale ed autonomie locali si è invece tradotto in un prelievo aggiuntivo a carico dei contribuenti», venutosi a creare con il federalismo fiscale.
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In più, c’è il fiscal drag, che ha comportato un maggior prelievo di 3,2 punti per un salario di un single (315 euro di tasse in più), e di 5,3 punti per un dipendente con figli (imposta maggiore di 420 euro).
Lo studio registra due periodo differenziati, in materia di politiche tributarie e relativi effetti sull’economia.
In una prima fase (2011-2007), le ripetute correzioni all’IRPEF a livello nazionale hanno operato da compensazione agli aumenti del prelievo locale, consentendo di contenere gli aumenti fiscali carico del lavoratore “single” e, addirittura, di determinare sgravi significativi (fino a quasi 2 punti) a favore di dipendenti con figli.
In una seconda fase (2007-2013), invece, «la quasi completa assenza di correzioni IRPEF si è saldata con rinnovati inasprimenti delle addizionali regionale e comunale, triplicando gli aggravi sul single e azzerando totalmente gli sgravi di cui aveva beneficiato il lavoratore coniugato.
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Le proposte: una riforma fiscale con maggiori caratteristiche di equità della tassazione, con nuove norme sul recupero del fiscal drag e sull’invarianza tra prelievo nazionale e prelievo locale.