Sono venti i Comuni del Lazio a lanciare l’allarme in merito al rischio paralisi per la raccolta dei rifiuti locali, causata dal rinvio del primo versamento della Tares e, di conseguenza, al mancato pagamento del Consorzio Gaia per carenza di fondi.
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Se i Comuni non pagano l’azienda che si occupa dello smaltimento dei rifiuti, infatti, i lavoratori delle imprese del settore non percepiscono lo stipendio e minacciano scioperi. Il rinvio della Tares, infatti, sta mettendo in crisi le imprese del settore che non hanno fondi per pagare gli stipendi dei dipendenti.
Secondo Pier Paolo Pizzimbone, vice-presidente del Gruppo Biancamano che si occupa della raccolta dei rifiuti in 15 regioni italiane, il rinvio della Tares sta mettendo a rischio lo stipendio di oltre 4mila addetti.
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«Nella catena dei servizi pubblici il settore dei rifiuti è l’anello più debole. Infatti, la prestazione da noi erogata, considerata dallo Stato essenziale, per legge non può essere sospesa; neppure in caso di mancato pagamento da parte dei Comuni».