Rettificate dall’INPS le modifiche introdotte con la circolare che annunciava i nuovi criteri e l’inasprimento delle condizioni di accesso alle prestazioni previdenziali per le pensioni di invalidità e anzianità.
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Un dietrofront voluto dal ministro del Welfare uscente, Elsa Fornero, la quale ha chiesto all’Istituto di previdenza sociale di sospendere l’applicazione della nuova normativa e di avviare un’istruttoria per valutarne attentamente tutti gli aspetti giuridici e di equità. Per il Ministero «il problema deve essere affrontato in modo organico e socialmente equo attraverso un intervento normativo».
Una vittoria per i sindacati Cgli e SFIDA (Sindacato delle persone disabili e delle loro famiglie) che, insieme ad IdV, avevano depositato una interrogazione parlamentare ritenendo incostituzionale il provvedimento:
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Per definire l’accesso alle pensioni di invalidità e inabilità civile, sia parziali che al 100%, si continuerà a far riferimento solo al reddito personale del richiedente e non anche a quello del coniuge, come stabiliva la Circolare INPS n. 149 adeguandosi ad un recente orientamento della Corte di Cassazione.
Ma, come spiega il Ministero del Lavoro, tale decisione «ha comprensibilmente creato forte preoccupazione sociale, in quanto il nuovo indirizzo si pone in antitesi con quanto operato negli ultimi 30 anni, in coerenza con i pronunciamenti della stessa Corte di Cassazione degli anni precedenti». In teoria, continua il Ministero, «si dovrebbe applicare un’unica soglia reddituale per l’accesso alla prestazione di inabili single e inabili coniugati, il che porrebbe evidenti problemi di equità».
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Intanto la nuova nota INPS afferma che «in attesa della preannunziata nota ministeriale a chiarimento della complessa materia dei limiti reddituali delle pensioni di inabilità civile e in considerazione di una interpretazione costituzionalmente orientata degli art.12 e 13 della legge 118/1971 si ritiene di non modificare l’orientamento amministrativo assunto a suo tempo dal Ministero dell’Interno e successivamente confermato nel tempo da questo Istituto».
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