Con il governo Monti a fine legislatura resta da risolvere la questione dei lavoratori esodati – creata dalla riforma delle pensioni elaborata dal ministro Elsa Fornero – il cui destino è rimasto in stallo:
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In vista delle elezioni politiche 2013, Pd e Pdl si dichiarano pronti a risolvere il problema una volta per tutte, mandando questi lavoratori in pensione con le regole previgenti alla riforma previdenziale di Monti e Fornero.
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Nello specifico, il leader del Pd Pier Luigi Bersani ha indicato proprio gli esodati come priorità del proprio programma, ma anche le pensioni in generale, per le quali pensa ad una uscita più graduale.
Più lapidario Silvio Berlusconi sulla riforma Fornero: «Bisognerà annullarla e farne un’altra», perché «è necessario tornare a garantire ai giovani la capacità di fare impresa».
Ma anche il premier uscente Mario Monti sembra ormai pronto a scendere in campo alle prossime elezioni e chissà se sarà proprio lui a dover sciogliere il nodo esodati, creato dal suo stesso Governo.
Secondo la CGIL ammonta a 200mila il numero di esodati rimasti fuori dalle salvaguardie che hanno visto coinvolti prima 65 mila lavoratori tutelati con decreto ad hoc e poi altri 55 mila inseriti nel decreto Spending Review.
E la cosa peggiore è che si tratta soprattutto di dipendenti di piccole e medie imprese, gran parte residenti al Nord, agricoltori, interinali e donne.