La ricerca “Post Crisis: e-Skills are Needed to Drive Europe’s Innovation Society” condotta da IDC per conto di Microsoft prevede che entro 5 anni il mercato del lavoro in Europa richiederà come presupposto formativo competenze medio-alte in campo ICT e 2.0 nel 90% dei casi.
Gli skills richiesti? Secondo il Report, presentato a Bruxelles, entro 3-5 anni saranno Web 2.0, Cloud Computing e applicazioni web-based.
La formazione IT diverrà così un prerequisito fondamentale, indipendentemente dal tipo di occupazione. Le offerte di lavoro non interessate al trend saranno appena il 10%.
La tendenza riguarda tutta Europa. In Italia, in particolare, le imprese intervistate hanno posto un accento particolare sulla necessità di puntare sulla tecnologia con percorsi formativi adeguati considerato che il nostro paese è fanalino di coda per lavoratori con competenze IT.
«Dobbiamo irrobustire la nostra forza lavoro, dotandola delle competenze adeguate, necessarie ancora di più per contrastare la crisi», ha dichiarato il sottosegretario svedese al Lavoro, Eva Udden Sonnegard, a margine della presentazione dello studio.
Tuttavia, la richiesta di competenze IT non è solo una risposta alla crisi economica. Nel tempo, gli sviluppi tecnologici richiederanno di investire in skills a lungo termine, anche direttamente in azienda.
Il rischio attuale è che la disoccupazione attuale imponga ritmi rapidi, ostacolando aggiornamento e formazione continua, spingendo nel tempo le risorse fuori dal mercato del futuro.