Il Rapporto Censis 2012 sulla situazione sociale del Paese conferma lo stallo occupazionale, in attesa di una reale ristrutturazione del mercato, ma evidenzia anche le potenzialità di alcuni settori produttivi, più resistenti alla crisi di altri : Green Economy e ICT.
ICT e Green economy
La richiesta di personale con competenze tecniche (+15,4%) è costante: sono più di 4 milioni i tecnici occupati nel sistema imprese, nel pubblico o che svolgono la libera professione. Nell’area tecnica trova occupazione il 26,3% della forza lavoro giovanile.
Cresce inoltre il settore delle tecnologie di comunicazione, in particolare delle applicazioni Internet: nelle circa 800 start-up attive nel 2011 l’età media degli imprenditori è di 32 anni.
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Anche le tecnologie green sembrano immuni alla crisi: il 27% delle imprese industriali ha effettuato investimenti in questo comparto, così come il 26,7% delle imprese di Costruzioni, il 21% delle imprese di Servizi, fino a punte di quasi il 40% tra le public utilities.
La Green Economy è unanimemente riconosciuta come un volano per la ripresa economica dopo la crisi, come dimostrano anche le linee programmatiche del governo:
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No profit
Un capitolo a parte lo meritano poi le imprese cooperative. Se l’occupazione presso le imprese è diminuita del 2,3%, dal 2007 al 2011 l’occupazione nelle cooperative italiane è aumentata dell’8%, con un numero dei lavoratori che è passato da 1 milione 213.000 agli attuali 1 milione 310.000.
La cooperazione assume quindi il ruolo di vero e proprio motore della crescita e dello sviluppo: dal 2007 al 2011 l’occupazione nelle cooperative italiane è aumentata dell’8%, facendo lievitare il numero dei lavoratori da 1 milione 213.000 agli attuali 1 milione 310.000.
Le quasi 80.000 imprese cooperative attive in Italia danno infatti lavoro al 7,2% degli occupati del totale delle imprese.
Tra i settori più gettonati: la sanità e l’assistenza (dove lavorano nelle cooperative il 49,7% degli occupati), i trasporti (24%), ma anche i servizi alle imprese (19,3%).