Il 1 dicembre è stato siglato l’accordo tra l’INPS e la Regione Toscana relativo alla cassa integrazione in deroga che regola l’erogazione degli ammortizzatori sociali per tutto il 2013: l’intesa, nata da un accordo con le parti sociali, prevede che le domande possano essere inviate alla Regione già a partire dal 17 dicembre 2012.
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Secondo l’intesa, la cassa integrazione in deroga spetta ai lavoratori di aziende per le quali non sono previsti (o sono esauriti) gli ammortizzatori sociali decisi dalla normativa a regime. Il periodo non può essere inferiore e 15 giorni e non superiore ai 3 mesi, mentre per gli apprendisti che subiscono il licenziamento e per i lavoratori in mobilità o disoccupati che hanno esaurito il trattamento ordinario, e maturano il diritto al trattamento pensionistico nei 12 mesi successivi è prevista la mobilità in deroga.
L’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini ha illustrato alcuni dettagli dell’intesa anche in merito all’invio delle domande:
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«Il nuovo accordo contiene alcune novità cui ci costringe l’incertezza sulla disponibilità futura di risorse. La coperta è stretta e dobbiamo cercare di usarla al meglio per non lasciare nessuno fuori. Per questo l’accordo quadro esplicita il fatto che le autorizzazioni a cassa e mobilità in deroga saranno effettuate in base alle risorse disponibili, cioè tenendo conto di quelle effettivamente erogate. Inps è chiamato a certificare la spesa e a comunicarla con tempestività per evitare errori o sprechi. Abbiamo poi specificato che le aziende sono tenute e fare domanda di cassa integrazione in deroga non prima di 15 giorni dall’inizio del periodo, mentre ciascuna richiesta, salvo casi particolari, non potrà essere inferiore a 15 giorni e superiore ai tre mesi, che però potranno essere rinnovati fino ad un massimo di 12. L’azienda dovrà fornire precise motivazioni per cui, non potendo usufruire di cassa ordinaria o straordinaria, deve ricorrere alla Cassa in deroga. Tutto questo richiederà controlli più stringenti, per verificare i requisiti e sanzionare gli abusi, facendo sì che da parte delle aziende si faccia un uso responsabile di questi strumenti.»
Maggiori dettagli sono pubblicati sul sito della Regione Toscana