Esodati: cambiano le regole per dipendenti privati e PA

di Noemi Ricci

Pubblicato 30 Novembre 2012
Aggiornato 12 Marzo 2013 14:56

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Nuove soluzioni per esodati di aziende private, Poste Italiane e Pubbliche Amministrazioni: tutele anche per gli esonerati dal servizio, per che ha stipulato accordi cartacei o che ha accettato offerte per non perdere lo status di lavoratore in mobilità.

Arriva la soluzione per gli esodati di aziende private e di Poste, ma anche per i dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni.

Peccato che a quasi un anno dall’entrata in vigore dalla riforma delle pensioni ci sono infatti ancora migliaia di lavoratori ai quali il Governo non ha ancora dato risposta, deludendo chi sperava nella Legge di Stabilità 2013 per risolvere il problema:

=> Leggi quali Esodati sono fuori dal Ddl Stabilità

Nel frattempo, la soluzione decisa con la nota n. 1196/2012 del Ministero del Lavoro per chi ha stipulato accordi individuali prevede la tutela anche per quelli firmati in sede di contrattazione collettiva, con scadenza 31 dicembre 2011 se dimostrabili con documento cartaceo firmato sia dal lavoratore che dal datore di lavoro o dall’azienda responsabile.

Salvaguardia anche per  i dipendenti della PA ma solo ed esclusivamente se in possesso di un attestato formale di esonero dal servizio che dovrà essere antecedente alla data del 4 dicembre 2011.

Per i dipendenti di Poste Italiane, infine, la salvaguardia arriverà in caso di accordi individuali di incentivo all’esodo: questi, secondo la comunicazione inviata da Poste S.p.a. al Ministero del Lavoro, sono stati stretti entro il 31 dicembre 2011.

=>Per  i dettagli vai allo Speciale Esodati

Verranno inoltre accolte le domande dei lavoratori esodati che abbiano accettato offerte di nuova occupazione in veste di lavoratori subordinati in mobilità, ma in data successiva a quella della risoluzione del rapporto di lavoro.

Inizialmente la posizione del Ministero era diversa: le domande di accesso alla salvaguardia non dovevano essere accolte in caso di esodati che avevano trovato una nuova occupazione successiva alla data di risoluzione del rapporto di lavoro.

=> Approfondisci il problema degli Esodati: platea e risorse ancora da definire

Ora, spiega una circolare ministeriale, è stato deciso che queste domande devono essere accolte perché accettare tali offerte di lavoro risultava essere una necessità per non perdere lo status di lavoratore in mobilità.

 

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