I nuovi fondi per gli esodati trovati nella Legge di Stabilità con l’emendamento proposto dai relatori Baretta (Pd) e Brunetta (Pdl) andranno a tutelare poco più di altri 10mila lavoratori con un fondo ad hoc di 554 milioni di euro che si andrà a sommare ai 9,2 miliardi stanziati precedentemente, portando la quota di salvaguardati a 130mila ma senza risolvere definitivamente il problema creato dalla riforma delle pensioni del ministro Fornero, visto che la platea reale degli esodati è molto più alta:
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Esodati esclusi
Il numero dei lavoratori senza stipendio né pensione non è mai stato definito con certezza, e secondo molte stime a restare fuori dalla salvaguardia ci sarebbero ancora più di 200mila esodati (nel documento INPS di maggio 2011 si parlava di 390mila esodati).
Secondo la Cgil il Governo avrebbe posto «un’enfasi eccessiva su di un numero che non è affatto risolutivo. Una platea di poco superiore alle 10 mila persone in più salvaguardate, e frutto della nostra decisa battaglia sindacale, lascia ancora aperto un problema gravissimo».
«Rimangono completamente privi di tutela e fuori dalle deroghe alla Riforma delle Pensioni diverse tipologie di lavoratori in cerca di una soluzione previdenziale: è necessario che venga ripristinata la certezza del diritto a pensione per tutti coloro che, a causa della manovra Monti Fornero, si trovano senza alcun sostegno economico», ha dichiarato il segretario confederale Vera Lamonica.
Clausola anti-pensionati
L’emendamento alla Legge di Stabilità in tema di esodati prevede che se il fondo non fosse sufficiente a tutelarli, verrà avviato il blocco per un anno della rivalutazione automatica delle pensioni sopra i tre mila euro al mese (peraltro già bloccate per il 2012 e 2013).
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Questo per Lamonica significa andare, ancora una volta, «a colpire i pensionati, con una penalizzazione che dureà per tutto il periodo di percezione della pensione, continuando a non toccare i redditi alti».