Le piccole imprese sono in una fase riflessiva: si avverte una ripresa nel settore manifatturiero e nelle regioni del Nord Est, ma non si registra ancora una reale crescita.
È questo ciò che emerge dall’Osservatorio congiunturale di Confartigianato sulle piccole imprese che ha analizzato un campione di 2400 titolari di aziende con un massimo di 20 dipendenti, riguardo l’andamento nel 2006 e le prospettive per il primo semestre del 2007.
Lo studio ha evidenziato che nel 2006 il settore dei servizi alle imprese ha registrato una perdita di fatturato pari all’1,8% rispetto al 2005 (circa 900 milioni di euro). Anche i servizi alle persone hanno chiuso il 2006 con un segno negativo (-1,6% rispetto al 2005), con una perdita di fatturato pari a 1,4 miliardi di euro.
Ad avere la meglio sono state, dunque, le imprese manifatturiere che hanno visto aumentare i loro fatturati dell’1,3% (pari a 2,3 miliardi di euro), rispetto al 2005. Se si considera la ripartizione geografica, il Nord Est, nel secondo semestre del 2006, ha fatto registrare aumenti di fatturato (0,7%) e un incremento nella produzione (0,6%). Il Nord Ovest ha perso l’1% dell’occupazione, mentre le regioni del Sud e le Isole hanno riscontrato le maggiori difficoltà nel fatturato (-2,1%) e nell’occupazione (-2,1%).
Per quanto riguarda il 2007, si prospetta una crescita dello 0,2% per la produzione e dello 0,4% per il fatturato. «Sulle piccole imprese pesa molto l’incertezza sugli effetti dei provvedimenti della Legge Finanziaria. Si teme un aumento dei costi sia sulle aziende sia sulle famiglie con inevitabili riflessi sulla competitività delle aziende e sulla minor propensione ai consumi […]», ha commentato il Presidente di Confartigianato, Giorgio Guerrini.