Bocciato il ddl esodati, ossia la proposta di legge volta a rivedere requisiti ed età pensionabile, punti della riforma delle pensioni, al fine di allargare la platea dei lavoratori esodati e salvaguardati dalla legge Fornero: la relazione tecnica della Ragioneria di Stato depositata in Commissione Bilancio conferma che manca la copertura finanziaria per attuare le misure della contro-riforma delle pensioni.
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Le ragioni del “no” erano già state anticipate in una lettera scritta dal Ministro Elsa Fornero alla Commissione Lavoro della Camera. Le motivazioni della Ragioneria di Stato si sintetizzano così: il ddl «abbassa significativamente l’età media di accesso al pensionamento, determina oneri di rilevante entità compromettendo gli effetti della riforma».
La proposta di legge torna dunque in Commissione Lavoro per nuove valutazioni. Secondo Susanna Camusso, segretario Cgil, occorre andare oltre la logica dei numeri e insistere con la proposta in Parlamento.
Copertura finanziaria
Per attuare il Ddl, secondo la proposta unificato e bipartisan servirebbero 5 miliardi di euro. Secondo i primi dati non ufficiali, tuttavia, per il Governo le risorse da reperire sarebbero invece ben 30-32 miliardi di euro tra il 2012 e il 2022:
- 5 mld servirebbero solo per salvaguardare i nuovi esodati,
- 17 miliardi servirebbero per attuare la sperimentazione richiesta dal ddl sull’età pensionabile, che mira ad ammorbidire i requisiti pensionistici per andare in pensione anche a 58 anni con 35 anni di contributi versati.
Dove reperire i fondi
La proposta prevede di reperire i fondi per compensare gli “errori” della Riforma Fornero tassando ulteriormente giochi online e lotterie. Ipotesi già bocciata dalla Commissione Finanze della Camera «in quanto le misure di incremento delle entrate derivanti dai giochi pubblici, oltre a non determinare il gettito aggiuntivo necessario per far fronte agli oneri del provvedimento, rischierebbero di compromettere le stesse entrate erariali finora assicurate da tale comparto».
Per l’Idv, che è pronto a scendere in piazza accanto agli esodati, la strada da seguire sarebbe invece quella di rivedere e limitare le agevolazioni fiscali.
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Cesare Damiano propone al contrario di usare i fondi reperiti dalla Legge di Stabilità e dalla Spending Review: «questi soldi non devono essere solo destinati ad una diminuzione del debito, ma anche per correggere l’errore fatto» nei confronti dei lavoratori esodati. Fondamentalmente, spiega Damiano, «non vogliamo smontare la riforma. Vogliamo addolcire il salto e se i fondi non ci fossero sarebbe molto grave».
Giovanni Paladini parla poi dell’atteggiamento del Governo, definendolo «di ostruzionismo verso il Parlamento che da mesi chiede di rivedere la riforma Fornero».
Lettera Fornero alla Commissione Lavoro
Il ministro del Welfare Elsa Fornero ha riferito della volontà dell’Esecutivo di «discutere caso per caso», perché «ci sono persone in difficoltà seria che vanno tutelate, mentre altre hanno lasciato il lavoro con buonuscite e pensioni generose». «Io e il Governo possiamo aver fatto degli errori ma sono stati fatti pensando al Paese e alle giovani generazioni», ha poi sottolineato.
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In più, scrive il ministro nella lettera alla Commissione Lavoro, le misure correttive sulla riforma delle pensioni «se non adeguatamente comprese anche in sede internazionale, potrebbero avere l’effetto di compromettere gli sforzi di stabilizzazione finanziaria sin qui profusi».
Sforzi che Fornero chiede che vengano riconosciuti al Governo, che si è prodigato «per affrontare con misure concrete i problemi sul campo, anche attraverso l’utilizzo di ingentissime risorse economiche, nell’ordine di svariati miliardi di euro». Finora il Governo ha destinato 9 miliardi di euro alla salvaguardia di 120mila lavoratori esodati.
Ddl esodati
Come dicevamo, la proposta di legge torna ora in Commissione Lavoro.
«Ho proposto di rinviare alla commissione di merito il provvedimento sulle pensioni», ha spiegato Pier Paolo Baretta, capogruppo Pd nella commissione Bilancio di Montecitorio.
«La relazione tecnica presenta oneri finanziari rilevanti e data l’importanza della materia abbiamo ritenuto opportuno chiedere alla commissione Lavoro di prospettare nuove soluzioni che consentano di risolvere gli aspetti prioritari che riguardano gli esodati. Nessuna bocciatura, quindi, ma un ricoinvolgimento».