Pensioni: decreto di salvaguardia per Esodati 2010

di Barbara Weisz

Pubblicato 3 Ottobre 2012
Aggiornato 26 Giugno 2013 12:08

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Firmato il decreto che garantisce sostegno al reddito e pensione con le vecchie regole per i cosiddetti esodati 2010: lavoratori in mobilità penalizzati dalla finestra mobile e non compresi fra i 10mila salvaguardati: i dettagli.

Il Ministero del Lavoro ha firmato il decreto per la tutela del reddito dei lavoratori in mobilità che, a causa della finestra mobile introdotta con la manovra finanziaria 2010, rischiavano di restare senza reddito e senza pensione, come gli esodati della riforma delle pensioni.

La Finanziaria, infatti, salvaguardava solo fino a 10mila lavoratori in mobilità.

Consulta le regole di applicazione della finestra mobile.

Ora, spiega il ministero, con il nuovo decreto i lavoratori “rimasti fuori” dalla salvaguardia riceveranno dall’INPS prestazioni a sostegno del reddito fino al raggiungimento della pensione con le regole del 2010 (e non in base alla riforma Fornero che allungherebbe ulteriormente i tempi!).

Questi erano i requisiti dei primi 10mila lavoratori salvaguardati dalla Finanziaria 2010 e che quindi sono applicati anche alla nuova salvaguardia:

  • in mobilità sulla base di accordi sindacali stipulati anteriormente al 30 aprile 2010, che entro la fine del periodo di indennità maturano il diritto alla pensione (secondo le norme in vigore al 2010),
  • in mobilità lunga per effetto di accordi collettivi stipulati entro il 30 aprile 2010,
  • titolari di prestazione straordinaria a carico dei fondi di solidarietà al 31 maggio 2010.

La Finanziaria 2010 (legge 122/2010articolo 12), introduceva novità in materia di decorrenza per ottenere la pensione, con la cosiddetta finestra mobile, che allungava i tempi di 12 mesi (lavoratori dipendenti) o 18 mesi (autonomi) per alcune pensioni maturate a decorrere dal 2011. La stessa norma, al comma 5 dell’articolo 12, escludeva poi dall’applicazione delle finestre mobili una serie di lavoratori in mobilità, assicurando loro l’applicazione delle precedenti regole e tutelandone quindi il reddito.

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