È un percorso ad ostacoli del quale non si vede una fine quello del decreto esodati, che dovrebbe salvaguardare altri 55 mila lavoratori dalla riforma delle pensioni Fornero, ma che resta bloccato in Parlamento per mancanza di dati certi sulla copertura finanziaria.
Tutto è fermo perché mancano le cifre ufficiali del Governo sui fondi necessari per attuare la misura: li dovrebbe produrre in Commissione Lavoro della Camera.
Il blocco rischia di coinvolgere anche la discussione della proposta di legge bipartisan appena calendarizzata in Aula a partire dall’8 Ottobre. Leggi in proposito:
- Ddl unificato sugli Esodati: in Aula a Ottobre
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Ad annunciare lo stop è stato il presidente della Commissione, Silvano Moffa che ha scritto al ministro del Welfare, Elsa Fornero, e a quello dell’Economia, Vittorio Grilli: «non si può procedere all’esame di diversi filoni che riguardano le modifiche alla vigente normativa in materia di requisiti di accesso al trattamento pensionistico (testo Damiano, Dozzo, Paladini) per l’insufficienza, e in alcuni casi l’assenza, dei dati e dei chiarimenti richiesti al dicastero dell’Economia e delle Finanze».
Il regolamento della Camera prevede infatti che sia il Governo a dover obbligatoriamente fornire alle Commissioni i dati sui quali basare l’istruttoria legislativa oppure indicazione di eventuali motivi ostativi.
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Nessuna discussione in Aula quindi né sugli esodati, né sulla totalizzazione dei periodi assicurativi e di estensione del diritto alla pensione supplementare, né sulla ricongiunzione onerosa dei contributi previdenziali?
«La Commissione non ha potuto disporre dei dati per procedere nei lavori e tutti i gruppi parlamentari rappresentati nell’ufficio di presidenza hanno manifestato l’esigenza di intraprendere un’iniziativa formale nei confronti del Governo», conclude Moffa.
Nel frattempo, il 6 ottobre decadono i termini per emanare il decreto attuativo della misura inserita nella Legge di Spending Review (Dl 95/2012 convertito nella legge 135/2012) che prevede la salvaguardia di altri 55mila esodati rispetto ai primi 65mila salvati dal primo Decreto Fornero, attualmente in via di applicazione.