Il tessuto imprenditoriale italiano, per la quasi totalità, è costituito da aziende con meno di venti addetti: per questo motvio, era quanto mai attesa la versione nazionale del documento promosso dall’Unione Europea, meglio noto Think small first, che evidenzia i dieci punti chiave per la rinascita economica post-crisi.
Il decalogo UE, sarà presentato domani in Italia presso il Consiglio dei Ministri
Il documento mette al primo posto le Pmi e racchiude in modo completo tutte le misure necessarie per la salvaguardia delle aziende e la crescita del Paese. Il concetto di base è che scommettere sulle reti d’impresa, per risvegliare una nuova cultura imprenditoriale capace di aggregare competenze e ottimizzare la produzione.
Fondamentale dare una seconda opportunità alle aziende che chiudono (oltre 6 milioni secondo le stime) e puntare sul trasferimento di impresa, valutando gli aspetti di spin-off totale o parziale, attualmente non previste.
Per il resto, il Decalogo prevede strategie note, che le imprese italiane hanno messo sul tavolo da tempo: necessità di regole più organiche e condivise, drastica riduzione della burocrazia e delle procedure inutilmente complesse, più facile accesso al credito e agli appalti realizzati nell’ambito della Pubblica Amministrazione.