È di ieri la conferma negativa sullo stato di salute del mercato Information Technology in Italia: il rapporto Assintel 2009 sulla spesa IT nel Paese, che chiuderà l’anno a -4,5%. A fronte dei dati, l’Associazione propone quindi una sua ricetta anticrisi, evidenziando la mancanza di una politica strutturale di sostegno da parte del Governo.
Assintel denuncia la scarsa attenzione economico-politica nei confronti del settore IT, soprattutto se paragonato ad interventi attuati nei confronti dell’industria automobilistica.
Assintel propone analoghi incentivi per la rottamazione Software e Hardware, come per auto, motorini e biciclette.
Non solo, l’Associazione Imprese ICT chiede l’abolizione IRAP per le piccole imprese, la limitazione IVA sopra un certo giro d’affari, credito d’imposta e detassazione per gli investimenti IT.
E poi ancora, voucher formativi alle Pmi, limiti ai subappalti e al ribasso delle tariffe IT nelle gare d’appalto della PA e il rispetto dei termini di pagamento fatture per le piccole e medie imprese dell’IT.
Il quadro fosco, d0altronde, richiederebbe l’apertura di un tavolo con i ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Innovazione, per vagliare proposte e soluzioni.
Il Direttore Generale di Confcommercio, Luigi Taranto, ha dichiarato a margine della presentazione del rapporto che «per uscire dalla crisi occorrono misure anticicliche urgenti che si concentrino sui problemi di lungo periodo, tra i quelli spicca la produttività stagnante. In questo senso, la ricetta è maggiore concorrenza ma soprattutto maggiore innovazione. Serve una politica che faccia davvero i conti con la realtà del tessuto produttivo italiano, fatto per la maggior parte di Pmi e di servizi, riconoscendone il peso e la specificità».
Resta infine il problema della digital divide, visto non solo come mancanza di infrastrutture ma soprattutto come assenza di cultura informatica, di alfabetizzazione che non permette alle realtà più piccole e/o tradizionali, di innovare al loro interno i processi, di razionalizzare, di modificare l’approccio al cliente, limitandone la competitività.