Spending Review
Il Senato ha definitivamente approvato il DL 52/2012 – Razionalizzazione spesa pubblica (Spending Review) convertendolo in legge: si tratta della “fase uno” (nomina del commissario Bondi, linee guida, primi tagli a Palazzo Chigi…).
DL Razionalizzazione spesa pubblica
Ad esso segue a stretto giro un secondo Decreto di Spending Review – il cui varo in Consiglio dei Ministri è stato programmato ad appena 24 ore dall’approvazione in Senato del precedente – per ufficializzare le nuove norme di spesa “fase due“, ossia quelle in cui si dettagliano i tagli (ad esso seguirà un altro decreto per la razionalizzazione delle Province).
Nel Decreto approdato in CdM sono presenti pesanti tagli, con fortissime polemiche sull’intero provvedimento e in particolare sul dirottamento immotivato di 200 mln di euro dalla Ricerca e dalle Università alle scuole private e sulla pesante scure abbattutasi sulla Sanità (anche privata).
Le risorse del decreto in CdM andranno in parte a finanziare pensioni o sussidi per altri 55.000 lavoratori esodati: il Governo ha infatti dovuto riconoscere la parziale incongruenza dei numeri iniziali, che lasciavano senza stipendio né assegno previdenziale davvero troppi lavoratori in mobilità che, alla data del 4 dicembre 2011, non avevano ancora cessato l’attività lavorativa.
Nuovo Decreto Esodati
Il futuro decreto per altri 55.000 esodati aggiungerà alla platea dei salvaguardati (attenzione: non andranno tutti in pensione ma per molti la prospettiva è un sussidio o il reintegro al lavoro) aggiunge dodici mesi di tempo per coloro hanno seguito la strada dei contributi volontari oppure che hanno lasciato il lavoro in base ad accordi individuali o collettivi.
In particolare, nel nuovo provvedimento interviene sono coinvolti coloro per i quali entro il 31 dicembre 2011 sono stati conclusi in sede governativa accordi che prevedono il ricorso ad ammortizzatori sociali, mobilità e mobilità lunga.
Per chi invece è stato autorizzato alla prosecuzione volontaria della contribuzione, saranno tutelati coloro che possono andare in pensione con i requisiti ante-riforma entro tre anni dall’entrata in vigore dal decreto salva-Italia (dicembre 2011). Stesso discorso per i lavoratori che hanno concluso accordi individuali o collettivi con le proprie aziende (categoria aggiunta in particolare con il “Milleproroghe“).
La necessità di salvaguardare questi soggetti, permettendo almeno ad una parte di loro di accedere alla pensione con le regole in vigore fino al 2011, deve comunque portare ad una soluzione sostenibile nel tempo.
Complessivamente, dunque, tra il vecchio Decreto Fornero e la Spending Review sarebbero 120mila gli esodati salvaguardabili rispetto ad un presunto totale di circa 400mila (secondo alcune stime).
A questo punto, dopo l’approvazione in CdM del nuovo Decreto di razionalizzazione della spesa pubblica, non resterà che attendere il decreto attuativo, da emanare entro sessanta giorni.
Da segnalare che ancora non vi è traccia del decreto di attuazione del primo decreto per gli esodati, ossia quello per la salvaguardia di 65.000 lavoratori.