La riforma del lavoro in Italia ha suscitato non poche polemiche, aumentando il malcontento legato alle azioni del ministro del Welfare Elsa Fornero.
Eppure in Europa sembrano apprezzare le misure di riforma del mercato del lavoro messe a punto dalla squadra di Mario Monti stando a quanto dichiarato dallo stesso premier.
«Vi assicuro che la riforma del lavoro, che in Italia non ha avuto consenso unanime, in ambienti internazionali ha avuto un grande riconoscimento.
Il 27 giugno per esempio il presidente della Commissione Barroso ha espresso soddisfazione per l’approvazione della riforma», ha dichiarato il presidente del Consiglio Mario Monti.
Dubbi sulla soddisfazione dell’UE sulla riforma del lavoro sono arrivati dal presidente dei deputati della Lega Nord, Gianpaolo Dozzo, «dubitiamo che in Europa la riforma del lavoro Fornero abbia riscosso successo […] non credo che questa sia una grande consolazione per il 36.2% dei giovani disoccupati. Se poi la riforma è tanto gradita ai Paesi UE, come farà Monti a spiegare loro che il suo Governo sta già pensando di modificarla visto che tutte le forze politiche, sociali e imprenditoriali l’hanno bocciata?».
Di fatto, anche al Governo, in diverse occasioni, hanno ammesso che la riforma del lavoro non è perfetta e che dovrà essere rivista in alcuni punti.
Secondo Fornero, nonostante non abbia ricevuto grandi consensi nel Paese in cui dovrà essere applicata, si tratta di una riforma che «non è facile da accettare ma permette di dare una prospettiva ai giovani».
In ogni caso questa è ancora «una riforma in progress, il lavoro non è finito, ci sono molte deleghe che vogliamo portare a compimento nei prossimi mesi come i servizi per il lavoro e la formazione permanente» ha dichiarato il ministro.
La stessa ha poi posto l’accento su «alcuni aspetti che andranno applicati con grande attenzione e che richiedono un forte cambiamento di mentalità. Ci vorrà un monitoraggio serio della riforma». Ora si tratta di «prendere queste norme e cercare di vedere il grado di efficacia che hanno e se raggiungono gli obiettivi; se non si raggiungono certi obiettivi eventualmente ci modificherà».
E tra gli obiettivi c’è quello di creare «un mercato del lavoro dinamico e inclusivo. L’inclusione vuole dire creare lavoro e non licenziare che è ovviamente quello che nessuno auspica» ha poi concluso Fornero.