Dopo l’audizione in Parlamento (al Senato prima e alla Camera poi) di Elsa Fornero, Ministro del Lavoro e del Welfare, è ufficiale: la platea degli esodati sale a 120mila lavoratori complessivi, pur con delle differenze di trattamento.
Rispetto ai 65mila già contemplati dal decreto esodati, se ne aggiungono altri 55mila, che il Governo ha deciso di inserire tra i salvaguardati tramite un nuovo provvedimento legislativo.
ATTENZIONE. Non tutti riceveranno l’assegno pensionistico, visto che per questi esodati sono previste tutele di vario genere, che «dovranno tenere conto delle diverse platee e delle rispettive peculiarità». Nella fattispecie:
- la pensione (con le vecchie regole)
- un sussidio (in veste di ammortizzatore sociale)
- lo stipendio (con il prolungamento dell’attività lavorativa).
L’ipotesi di arrivare alla pensione (soprattutto quelli che gli accordi li hanno firmati con la mediazione del Governo) è per i lavoratori interessati da accordi collettivi, per coloro che sono oltre i 62 anni o che maturano il diritto entro il 2014 (sono ancora ipotesi, sia chiaro). Per gli altri, le soluzioni potrebbero essere:
- estensione del trattamento di disoccupazione;
- forme di sostegno all’impiego (incentivi contributivi e fiscali).
- partecipazione volontaria a lavori di pubblici utilità.
- utilizzo dei fondi professionali.
- estensione del metodo contributivo retroattivo (andare in pensione prima ma con il contributivo), già previsto per le donne.
Esodati: informativa del Ministro Fornero
Copertura: imprese salve
Per finanziarie le nuove misure a favore dei lavoratori penalizzati dalla riforma delle pensioni, oneri e coperture dovranno essere «attentamente vagliati» ma la strada indicata nel Milleproroghe di finanziare l’intervento con un aumento dell’aliquota contributiva a carico delle imprese non andrà perseguita, perché «determinerebbe un aumento del costo del lavoro, in Italia già strutturalmente troppo elevato».
Il Governo avvierà per questo un confronto tra Parlamento e parti sociali, per «istituire una sede permanente di monitoraggio sui dati quantitativi e sulle situazioni di criticità che possano emergere, così da approntare misure tempestive, che prevedano anche interventi di ordine finanziario modulati nel tempo».
Chi sono i 55mila nuovi esodati
Ecco chi sono i 55mila nuovi salvaguardati:
40mila lavoratori in mobilità ordinaria per accordi sindacali stipulati entro il 31 dicembre 2011 ma con data di licenziamento successiva al 4 dicembre 2011 (chi matura i requisiti per la pensione entro la fine della mobilità potrebbe rientrare tra i salvaguardati), di cui:
- 4.700 in mobilità ordinaria al 14 giugno 2012,
- 15.300 in cassa integrazione guadagni straordinaria fino a marzo 2012 (ultimo dato disponibile), che passeranno alla mobilità ordinaria per 3-4 anni;
- 20.000 presto in mobilità senza passare per la CIG straordinaria, stimati sulla base delle liste degli accordi governativi stipulati tra il 2008 e il 2011
1.600 lavoratori del settore finanziario aventi diritto ad accedere a fondi di solidarietà, in base ad accordi stipulati prima del 4 dicembre 2011 e che perfezionano i requisiti per la pensione entro il 2014
7.400 prosecutori volontari (con ultimo versamento contributivo volontario), con pensione avente decorrenza nel 2014 secondo i requisiti previsti dalla normativa precedente alla riforma delle pensioni.
6.000 lavoratori cessati entro il 31 dicembre 2011 in ragione di accordi individuali o collettivi, con pensione avente decorrenza nel 2014 sempre secondo i requisiti previsti prima delle riforma di fine anno (contenuta nel Salva Italia).