Cala vistosamente il numero di nuove partite IVA: -25,8% tra marzo e aprile (-3% su base annua per un totale di 46.337 nuove partite IVA aperte nel mese).
È la fotografia del Dipartimento delle Finanze, scattata con l’Osservatorio sulle partite IVA e basato sull’elaborazione dei dati dell’Anagrafe Tributaria.
Natura giuridica
Delle 46.337 nuove partite IVA aperte ad aprile la stragrande maggioranza (77%) ha come titolare una persona fisica (+2% rispetto ad aprile 2011), mentre soltanto il 14,8% è capitanata da società di capitali.
Ripartizione territoriale
A livello territoriale, l’apertura di nuove partite IVA vede coinvolto soprattutto il Nord, che fa registrare un importante 42,5%;seguono Sud e Isole con il 34,9% e infine il Centro con il 22,6%.
La flessione maggiore viene accusata da Centro e Nord, con Valle D’Aosta e Umbria in prima fila, mentre crescono le partite IVA al Sud, soprattutto in Puglia e Sicilia.
Settore produttivo
A livello settoriale, la maggior parte delle partite IVA viene aperta per operare nel commercio (22,1%), il 14,7% per avviare attività professionali.
La metà (50,5%) opera nei servizi, pur registrando un calo del -1,2% sul 2011. In aumento le partite IVA nel settore agricolo: +4,5%, in flessione quelle nell’industria: -8,9%.
Persone fisiche
I titolari di partita IVA sono ancora prevalentemente uomini (65%), mentre recuperano terreno i giovani fino a 35 anni con un +13,6% sul 2011 ed un 51,3% sul totale delle aperture.
Un segno delle nuove regolamentazioni italiane volte a favorire l’avvio di nuove attività d’impresa da parte dei giovani?
Di certo, con la Riforma del Regime dei Minimi in Italia si è assistito ad una rivoluzione, con una vastissima platea di non troppo giovani esclusi dai requisiti (ex-minimi) e molti giovanissimi spinti a beneficiare dell’unica vera agevolazione fiscale in Italia, in attesa che si concretizzino le famose Srl semplificate (a quando il decreto per la definizione di uno statuto standard?), che in molti sperano vengano estese anche a chi ha più di 35 anni (misura attesa nell’imminente Decreto Sviluppo).