Il presidente della Commissione Lavoro di Montecitorio, Silvano Moffa, insieme a Susanna Camusso (Cgil) e Raffaele Bonanni (Cisl) sta lavorando ad un nuovo provvedimento sugli esodati, i cui principi generali si ispirano all’individuazione di tipologie di lavoratori, non alla loro numerosità.
L’obiettivo è tutelare tutti gli esodati, ossia le migliaia di lavoratori – le stime INPS parlano di 130mila esodati totali, mentre quelle dei sindacati arrivano fino 300mila – che potrebbero rimanere senza pensione nè stipendio anche per cinque anni.
Il Decreto inviato dal ministro del Welfare Elsa Fornero alla firma del premier Mario Monti, infatti, salvaguarda solo i famosi 65mila, lasciando fuori tutti coloro che, essendo prossimi alla pensione, avevano firmato accordi per uscire in anticipo dal mercato del lavoro.
Si spera così di fornire un contributo al Governo per risolvere la più spinosa delle conseguenze della Riforma delle pensioni, che ha indiscriminatamente modificato l’accesso ai requisiti previdenziali e innalzato l’età pensionabile.
Dall’ultimo incontro che si è tenuto in Commissione Lavoro alla Camera il 30 maggio sembrano essere emerse novità importanti proprio per gli esodati esclusi dall’ultimo salvagente lanciato da Fornero, la quale insiste su un punto: le risorse per ora ci sono solo per 65mila esodati e per questi arriverà a breve un decreto ad hoc, per gli altri si cercherà in futuro un’altra soluzione.
Moffa, concordando con i leader dei principali sindacati italiani sulla necessità di trovare una soluzione per tutti i lavoratori esodati penalizzati dalla riforma delle pensioni, ha quindi confermato di stare lavorando ad un provvedimento per sistemare tutti gli esodati: un provvedimento basato sulla tipologia dei lavoratori e non sui numeri.