Il rapporto periodico dell’osservatorio economico di Unioncamere mette in evidenza come in Campania abbiano chiuso i battenti 1.515 imprese solo nel primo trimestre del 2012: un dato negativo ma anche meno drammatico di quanto avvenuto in altre Regioni italiane, come Abruzzo e Molise.
Le nuove imprese nate nello stesso periodo sono invece 8.662, con un calo dello 0,7% rispetto al 2011, in linea con la media nazionale.
Rapporto Unioncamere su imprese campane
Il rapporto stilato da Unioncamere sulle imprese campane illustra la situazione nelle singole province campane, rilevando come Benevento, Avellino e Salerno siano le zone che hanno sentito maggiormente la crisi economica, caratterizzate da un maggior numero di imprese costrette a cessare l’attività.
La Campania presenta una maggiore densità di ditte individuali (63%), seguite dalle società di capitali (17,8%) e dalle società di persone (16,3%).
Per quanto riguarda i settori produttivi più radicati nel territorio, in cima alla classifica spicca il commercio, che rappresenta l’attività principale nelle province di Napoli, Caserta e Salerno, ma anche le aziende agricole e le costruzioni sono abbastanza presenti in tutta la Regione.
A sentire le difficoltà economiche sono state le imprese appartenenti a tutti gli ambiti produttivi, tuttavia un’eccezione data dalle attività immobiliari e da quelle relative alla fornitura di energia elettrica, che hanno avuto una variazione positiva, mente le imprese del turismo e le attività estrattive sembrano essere stazionarie, un dato reso positivo dal confronto con il resto della penisola, dove entrambi i settori hanno subito un netto calo.