La disoccupazione è una piaga dilagante in Italia: secondo i dati ISTAT ha raggiunto quota 9,8% (2,506 milioni) pari al +0,2% in termini congiunturali e al +1,7% su base annua.
Un trend drammatico, che non si arresta e che penalizza soprattutto i giovani, un terzo dei quali oggi è senza lavoro. A marzo l’indice è pari al 35,9% e un un solo mese la disoccupazione giovanile (15-24enni) è salita del 2%, un dato senza precedenti.
I dati ISTAT destagionalizzati indicano che l’occupazione a marzo è calata del -0,2% (-35 mila unità) per un totale di 22.947 mila occupati, pari al -0,4% rispetto allo stesso mese del 2011 (-88 mila unità).
Su base mensile si tratta di un aumento da record dal gennaio del 2004, ovvero da quando hanno avuto inizio le serie storiche mensili, mentre rispetto alle serie trimestrali il tasso di disoccupazione è il più alto dal quarto trimestre 1992.
Il numero di disoccupati rispetto a febbraio è salito del +2,7% (66 mila unità) e del +23,4% (476 mila unità) su base annua, mentre il tasso di occupazione è del 57%, corrispondente al – 0,1% in termini congiunturali e al -0,2% in termini tendenziali. A calare è soprattutto l’occupazione maschile.
A marzo, rispetto a febbraio, sono invece diminuiti gli inattivi nella fascia tra i 15 e i 64 anni del -0,3% pari a -40 mila unità portando il tasso di inattività al 36,7% (-0,1% in termini congiunturali e -1,1% su base annua).