Esodati: appello da Camera e Sindacati, dubbi sullo sciopero

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 26 Aprile 2012
Aggiornato 27 Aprile 2012 15:12

logo PMI+ logo PMI+
Esodati alla deriva, nessuna data per l'incontro Governo-sindacati nonostante l'appello della Commissione Lavoro alla Camera e dei Sindacati, che intanto sono in disaccordo sullo sciopero generale.

Ancora non si sa quale sarà la sorte dei lavoratori esodati penalizzati dall’ultima riforma delle pensioni – messa a punto dal governo Monti per mano del ministro del Welfare Elsa Fornero – ma intanto la Commissione Lavoro della Camera si è espressa su questo tema a margine della valutazione del DEF 2012, (Documento di Economia e Finanza): «occorre risolvere con urgenza il problema di quanti, avendo perso il lavoro, si sono trovati senza copertura di ammortizzatori sociali e senza la possibilità di accedere alla pensione». Stesso accento è stato posto sull’altro grande nodo per i lavoratori che si apprestano alla pensione: la ricongiunzione onerosa dei contributi previdenziali.

I sindacati continuano intanto a battersi per i diritti degli esodati non salvaguardati che, non per propria colpa né per quella delle imprese nelle quali erano impiegati, ora si trovano a non poter contare né su uno stipendio né sulla pensione.

Per quanto riguarda il confronto tra sindacati e Governo, Luigi Angeletti (Uil) ha sottolineato che «c’è stata solo una lettera da parte del ministro Fornero che ci propone un incontro, ma ancora non è arrivata alcuna convocazione». «Il Governo deve trovare una soluzione, non può lasciare le cose come stanno»: è l’appello di Angeletti, secondo cui la soluzione non può essere quella di reintegrare gli esodati nel mercato del lavoro. «Rimandare le persone al lavoro non è una cosa che posso prendere sul serio», perché «nella maggioranza dei casi quei posti di lavoro non ci sono più e non ci sono le aziende».

Eppure una soluzione ragionevole c’è ed «è semplice: partire dal principio che gli accordi siglati devono essere rispettati» pertanto «l’unica soluzione è mandarli in pensione con il vecchio metodo», si può giusto valutare «se ci sono casi in cui il lavoratore può tornare al lavoro».

In ogni caso per il leader della Uil scioperare non risolverà la situazione, così il proprio sindacato ha detto “no” allo sciopero generale anzi «dovremmo augurarci che non ci sia, e se ci fosse davvero dovremmo sperare che vada molto male, sennò si avrebbe un calo del PIL di quasi lo 0,5%», ha dichiarato Angeletti.

Un calcolo che a Susanna Camusso (Cgil) «sembra, onestamente,un po’ strano», in ogni caso la leader della Cgil ribadisce: «ben vengano tutte le iniziative da fare insieme» in più va assolutamente mantenuta la prospettiva di indire uno sciopero generale pro esodati.

Per la Camusso  «quando si fa una riforma senza clausole di salvaguardia, si generano i mostri che sono stati generati», come dichiarato a margine della manifestazione per il 25 aprile.