Esodati ancora in cerca di risposte dopo i numeri, in apparenza esigui, diffusi dal Ministero del Lavoro: per placare le proteste in favore dei lavoratori che dopo la riforma delle pensioni sono rimasti senza stipendio né pensione, il ministro Elsa Fornero ha accettato l’invito dei sindacati ed ha convocato un nuovo tavolo di confronto, la cui data è ancora da stabilirsi, per cercare una soluzione condivisa al problema.
Per Fornero «in questo Paese c’è poco spirito costruttivo, anziché lamentarsi e protestare bisogna lavorare insieme. Forse ne avremmo tutti qualche beneficio».
Il ministro ha chiesto ai rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl un incontro sui lavoratori esodati «nella convinzione che sia comune interesse collaborare per rassicurare i lavoratori interessati, evitando incomprensioni e fraintendimenti».
In ogni caso la soluzione non potrà prescindere dal «quadro di compatibilità finanziaria, ancor più imposta dalla persistente situazione di difficoltà economica».
Nella lettera Fornero torna sulla questione dei numeri degli esodati, ribadendone l’affidabilità e confidando che nel corso dell’incontro, «ogni dubbio, alimentato da notizie e dati basati su elementi non omogenei né coerenti, possa essere stato fugato».
Esodati in base ad accordi collettivi
Anche perché, secondo il ministro, «le incertezze e i dubbi siano stati determinati, in buona misura, dalla confusione tra platee ben distinte: quella, appunto, dei salvaguardati, per i quali è prevista l’adozione del decreto ministeriale entro il 30 giugno 2012, e la platea del tutto diversa dei lavoratori per i quali – in base ad accordi collettivi stipulati entro il 4 dicembre 2011 – era previsto al termine di un percorso di fruizione di strumenti di integrazione reddituale (Cig, mobilità), l’accesso al trattamento pensionistico».
Si potrebbe prendere in considerazione la possibilità di «offrire nuove opportunità occupazionali» a quest’ultima tipologia di lavoratori, ovvero agli esodati che sarebbero dovuti andare in pensione al termine di un periodo di Cig o di mobilità.
Ricongiunzioni contributi
Il ministro ha scritto anche che l’incontro sarà «occasione utile per un esame delle ricongiunzioni onerose disposte dalla legge numero 122 del 2010», ossia quella «norma per cui nel passaggio dall’Inpdap e dagli altri fondi speciali (fondo volo, ferrovie, e altri) all’Inps le ricongiunzioni si paghino (erano a titolo gratuito) a meno che non si accetti di calcolare tutta la pensione con il metodo contributivo attraverso la totalizzazione».
Opzione ritorno al lavoro
«Confido che ove il lasso temporale che separa i lavoratori dalla pensione fosse ampio, non si debba ipotizzare solo il ricorso ad un accesso al trattamento pensionistico piuttosto che di prolungamento di integrazioni salariali, quanto lavorare anche nella prospettiva di offrire nuove opportunità occupazionali in funzione dell’auspicata ripresa economia così da evitare di disperdere professionalità utili», scrive per la precisione Fornero.
Ma questa possibilità non a tutti sembra praticabile, per il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani «è singolare pensare di far tornare al lavoro gli esodati».
Intanto la Cgil non demorde sullo sciopero generale pro esodati, anche perché la leader Susanna Camusso teme che «sia un modo per prendere ulteriore tempo invece che per dare risposte».
Raffaele Bonanni della Cisl spera invece «che adesso si chiarisca la vicenda e che l’incontro si faccia subito perché non abbiamo ancora la data e la vorremmo avere» e il segretario confederale Domenico Proietti della Uil sottolinea come i sindacati avevano chiesto già da tempo al ministro un «tavolo proprio per trovare la soluzione migliore per migliaia di lavoratori, finalmente il ministro del lavoro ha capito che il confronto con il sindacato è utile per risolvere i problemi».
Comunque per Luigi Angeletti la via migliore rimane quella di «applicare a tutti gli esodati le regole di accesso alla pensione in vigore prima dei provvedimenti Fornero», anche se si dimostra disponibile a valutare anche altre ipotesi.