Sulla riforma del lavoro sono iniziati i lavori in Senato secondo una tabella di marcia serratissima. La commissione Lavoro ha approvato il calendario e il presidente, Pasquale Giuliano, ha annunciato che il via libera da parte della commissione di palazzo Madama per la riforma del lavoro è atteso per il 2 maggio.
Lo stop agli emendamenti è stato fissato al 24 aprile alle ore 12:00.
«Lavoreremo a pieno ritmo, anche in notturna» e «se fosse necessario saremo disponibili a lavorare anche il 25 aprile e il primo maggio» ha dichiarato il relatore Maurizio Castro (Pdl).
Nonostante le critiche dalla stampa internazionale e le richieste delle imprese – che veranno ascoltate in audizione insieme ai sindacati – il Governo Monti difende la riforma a spada tratta: il ministro del Welfare Elsa Fornero parla di un «buon equilibrio» che può essere migliorato per quanto riguarda la flessibilità in entrata.
Quello portato davanti alle commissioni lavoro del Senato, «non è un testo definitivo, si possono fare dei cambiamenti che è compito del Parlamento per migliorare l’equilibrio nel suo complesso senza però arretramenti» perché «non è nell’interesse del Paese un’operazione con il bilancino all’indietro» ha dichiarato Fornero tornando a sottolineare la necessità di procedere con tempi rapidi.
Relativamente all’articolo18 e alle critiche mosse da Confindustria e Confcommercio, Fornero ha dichiarato che le novità del disegno di legge sulla riforma del mercato del lavoro non hanno portato ad uno stravolgimento né hanno snaturato il testo rispetto a quello della bozza.
Intanto il Pdl ha diffuso una nota che rivela come il partito stia lavorando «alla riscrittura del ddl nel senso di un profondo snellimento del provvedimento, in particolare rispetto ai temi della flessibilità in entrata e degli ammortizzatori sociali».