Elsa Fornero ha annunciato la definizione ufficiale del numero di esodati in Italia, così da passare alla fase 2, ossia pensare concretamente a come risolvere il problema dei lavoratori che hanno sottoscritto accordi per l’esodo con le aziende e che ora sono rimasti fuori dai requisiti per accedere alla pensione.
Quella degli esodati è l’unica questione ancora aperta relativamente alla riforma delle pensioni elaborata proprio dall’attuale ministro del Welfare Elsa Fornero, che ha assicurato, dati alla mano, che entro giugno verrà trovata una soluzione, anche se probabilmente non ci sarà spazio per tutti.
Questo, perché il numero degli esodati è superiore alle stime fatte dal Governo e probabilmente non si troveranno risorse economiche sufficienti a risolvere la situazione di tutti i lavoratori che dopo la riforma delle pensioni di Fornero sono rimasti in un limbo, senza stipendio né pensione.
Il ministro ha messo le mani avanti: «questi accordi per la messa in mobilità sono difficili da controllare», quindi avere i numeri esatti «non è dipeso dalla difficoltà nostra di avere le stime accurate delle persone».
Secondo le anticipazioni del direttore generale dell’INPS, Mauro Nori, gli esodati “netti” sono circa 130mila, un numero che non considera gli esodati che rientrano nei requisiti della nuova riforma e che quindi non necessitano di una soluzione. Il numero totale di esodati sarebbe il seguente:
- circa 45.000 lavoratori che andranno in mobilità nei prossimi 4 anni per gli accordi presi entro dicembre 2011 con le aziende;
- altri 13-15.000 che dovrebbero beneficiare delle risorse nel fondo di solidarietà del credito;
- altri 70.000 che hanno lasciato l’impiego in base ad accordi volontari.
Ricordiamo che gli esodati sono tutti quei lavoratori che, prossimi al pensionamento con le vecchie norme previdenziali, avevano preso accordi con la propria azienda (spesso in difficoltà a causa della crisi) per lasciare anticipatamente il mercato del lavoro.
Poi però la riforma delle pensioni 2011 ha cambiato le carte in tavola penalizzando fortemente i lavoratori esodati.
Ma il nodo dovrebbe essere sciolto a breve, dopo che il ministro ha annunciato – a margine dei lavori in Senato sul disegno di legge per la riforma del lavoro – la fine dei lavori del tavolo tecnico predisposto unicamente per definire il reale numero di esodati.