Cresce la mafia imprenditrice in Sicilia, con sempre più imprese della criminalità organizzata operative nel tessuto regionale: il rapporto di Sos Impresa mette nero su bianco il dilagare del fenomeno, mettendo in evidenza come queste imprese di mafia danneggino le attività commerciali locali non solo attraverso usura ed estorsione, procurando costi agli imprenditori fino a 37,5 miliardi.
La criminalità organizzata in Sicilia mette in ginocchio ogni anno migliaia di imprese, basti pensare che negli ultimi tre anni circa 50 mila attività locali hanno chiuso i battenti a causa degli episodi di usura ed estorsione, che portano inevitabilmente a una incolmabile situazione di indebitamento.
Ci sono anche le imprese di mafia che danneggiano le aziende sane in modo indiretto, attraverso il controllo del sistema degli appalti pubblici, ad esempio, oppure delle forniture private, in particolar modo quelle edili. La mafia imprenditrice sembra essere maggiormente attiva nel settore immobiliare e nella Borsa per il riciclaggio di denaro sporco, spesso agendo attraverso la partecipazione alle società locali (negozi, locali notturni, imprese edili e grande distribuzione).
Una conseguenza drammatica di questa situazione è la perdita economica che tocca da vicino tutta la Regione, e che costa fino a cinque miliardi di euro, cifra che corrisponde al 6% del Pil.