La riforma delle pensioni del ministro del Lavoro Elsa Fornero è ormai quasi realtà ma c’è ancora un nodo da sciogliere: quello dei lavoratori esodati rimasti esclusi dalle deroghe per gli accordi 2011.
Dopo che Fornero ha assicurato che per gli esodati esclusi dal Milleproroghe, e quindi ancora penalizzati dalla riforma delle pensioni, arriverà una soluzione entro giugno si affaccia una delle possibili opzioni alternative: gli esodati potranno annullare gli accordi e continuare a lavorare.
Come noto, infatti, il problema è che non per tutti i lavoratori che hanno stipulato un accordo con la propria impresa per uscire dal mercato del lavoro in anticipo – essendo prossimi alla pensione (secondo le regole previgenti) – hanno infatti trovato un’ancora di salvataggio nel decreto Milleproroghe. Migliaia di esodati sono rimasti senza pensione e senza stipendio.
Ora, non trovando le risorse per mandarli in pensione a quanto pare il Governo pensa di dargli almeno uno stipendio? Non è detto, essendo state esternazioni televisive.
A rivelare le (presunte) intenzioni del Governo è stato il sottosegretario all’Economia Gianfranco Polillo: «gli esodati hanno firmato un accordo con le aziende; se cambiano le condizioni che hanno legittimato quell’accordo, secondo i principi generali dell’ordinamento giuridico, possono chiedere che quell’accordo sia nullo».
Il Governo è davvero favorevole ad abolire la norma che obbliga gli esodati a non lavorare?
Secondo Polillo, i lavoratori esodati potranno annullare gli accordi presi con la propria azienda.
Eppure, il giorno dopo aver sganciato una tale notizia bomba il sottosegretario è già tornato sulle proprie posizioni parlando di casi estremi specificando: «nel codice civile italiano esiste la norma che prevede la possibilità di rimettere in discussione gli accordi sottoscritti quando una delle prestazioni diventa troppo onerosa, per cause indipendenti dalla propria volontà».
Voci di corridoio confermerebbero anche la smentita del Ministro Fornero, che disconoscerebbe una tale opzione tra quelle al vaglio del governo.
Dure le critiche dai partiti (UDC e PD in primis) e dei sindacati (in testa Cgil) che si aspettano dal governo non una soluzione a macchia di leopardo ma una linea chiara e decisa per risolvere il problema per tutti gli esodati italiani rimasti incastrati nel drammatico limbo della Riforma delle Pensioni, e che in piena crisi si trovano oggi senza indennità né diritto al lavoro, né tanto meno concrete speranze.