Le imprese italiane tagliano il budget dedicato alle spese IT, rinunciando ad investire in nuovi progetti e cercando di non aggiornare il proprio parco macchine almeno fino a quando questo vento di crisi non permetterà di guardare al futuro con maggiore fiducia.
Nello specifico sono oltre il 70% le aziende che tentano di minimizzare i costi IT riducendo il budget a disposizione, registrando rispetto ai principali colleghi europei (Regno Unito, Germania, Francia e Spagna) una differenza di spesa del 40%.
Il settore risentirà fortemente della mancanza di finanze, con una crescita ribassata che supererà il – 5,9% stimato nel mese di febbraio. Inoltre circa un quarto delle imprese intervistate dichiara di voler diminuire il personale a disposizione, soprattutto attraverso una drastica riduzione nell’impiego di consulenti.
Queste sono le principali considerazioni che emergono dalla terza indagine congiunturale Assinform IT focalizzata sulle misure urgenti per sostenere domanda a sviluppo.
Esiste quindi una duplice problematica legata al taglio del budget IT: una di carattere puramente occupazionale e l’altra più generale che riguarda la crescita economica e di produttività dell’intero sistema economico.
Sul tema si esprime in modo chiaro il neo presidente di Assinform, Paolo Angelucci, che sottolinea come sia necessario “mettere in campo sia misure urgenti per sostenere il settore dell ‘ Information Technology, sia una politica strategica di sviluppo della domanda IT e valorizzazione delle sue filiere, per aprire nuove opportunità di crescita all ‘ economia italiana”. E’ inoltre indispensabile saper “distinguere fra costi e investimenti, fra spesa corrente e spesa per crescere. L ‘ investimento IT è un fattore strategico di crescita, di modernizzazione e di risparmio, perché migliora l ‘ efficienza dei processi e delle perfomance.”